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Dall’ammenda all’esclusione dal campionato: cosa rischia ora la Juventus sul piano sportivo

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Un vero e proprio terremoto ha investito ieri la Juventus, che ha annunciato le dimissioni dell'intero Consiglio d'Amministrazione

Marco Macca

Un vero e proprio terremoto ha investito ieri la Juventus, che ha annunciato le dimissioni dell'intero Consiglio d'Amministrazione. A pesare sulla scelta dei dirigenti, Andrea Agnelli compreso, è stata la posizione sempre più seria del club bianconero in relazione alle indagini su plusvalenze e accordi privati con i calciatori (con contabilizzati) durante il periodo Covid. In tanti si chiedono cosa rischia la Juventus ora dal punto di vista sportivo. Ecco la risposta della Gazzetta dello Sport:

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"Se dagli atti della Procura di Torino emergessero intercettazioni o elementi tali da provare l'illecito (per il caso plusvalenze, ndr), si potrebbe tornare davanti alla Corte federale. Il secondo filone, quello che ruota intorno alla carta privata sottoscritta con Ronaldo e gli stipendi sospesi per Covid ma poi "restituiti" di altri giocatori, dovrebbe essere del tutto inedito e potrebbe determinare l'apertura di un fascicolo ex novo. Se si verificassero entrambe le circostanze, potrebbe essere portata avanti un'unica inchiesta contro la Juve. Se "la falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero qualsiasi altra attività illecita o elusiva" (dalle plusvalenze agli stipendi) ha consentito di ottenere l'iscrizione al campionato, la sanzione sarà molto più pesante. Al comma 2 si legge infatti che le sanzioni vanno dalla "penalizzazione di uno o più punti in classifica" alla "retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza e dunque il passaggio alla categoria inferiore", fino all'esclusione dal campionato con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore".

SQUALIFICHE CALCIATORI

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Se la variazione in bilancio non fosse stata determinante per l'iscrizione al campionato, le sanzioni (comma 1) si limiterebbero a una multa salata e all'inibizione dei dirigenti coinvolti, dunque senza punti di penalizzazione, come chiesto da Chiné già in primo grado. Le penalizzazioni di punti potrebbero comunque arrivare per la sola questione stipendi e carte private. E su questo punto potrebbero essere coinvolti anche i giocatori, che rischiano una "squalifica di durata non inferiore a un mese".

(Fonte: gazzetta.it)

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