“Non sono un eroe”. Inizia così l’intervista esclusiva di Simon Kjaer al Corriere della Sera, il riferimento è a quanto accaduto a Christian Eriksen agli Europei. Il difensore spiega nel dettaglio: “Ho fatto solo quello che dovevo fare, senza pensarci, come avrebbe fatto chiunque altro. Prima la festa, poi il silenzio. Era un giorno storico per tutti noi danesi, la prima partita dell’Europeo, in casa nostra. Poi è successo quello che è successo. Ho avuto la prontezza di restare lucido, come tutti i miei compagni. È stato un lavoro di squadra, avremmo fatto ovviamente lo stesso se fosse stato un avversario. Tutto qua. L’unica cosa che conta è che Christian ora stia bene. Solo quello è importante. L’ho fatto senza riflettere. L’istinto mi guidava e ho fatto quello che dovevo, automaticamente. Era la prima volta che mi succedeva, spero sia anche l’ultima”.
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Kjaer: “Eriksen? Importante stia bene, fatto ciò che dovevo. Per lo scudetto…”
Le dichiarazioni del difensore del Milan e della Danimarca su quanto accaduto al centrocampista dell'Inter
Non crede che tutti i giocatori, e forse non solo, dovrebbero imparare le tecniche di rianimazione?
“Certamente. Spero che quell’immagine abbia sensibilizzato sul tema. I medici sono stati bravissimi, sono intervenuti subito, ma di sicuro sapere cosa fare in certi momenti è fondamentale. Può salvare una vita”.
I tifosi del Milan ora la vogliono capitano.
“Un capitano ce l’abbiamo già e si chiama Romagnoli. Fra noi c’è grande sintonia e sportività. Non m’interessa la fascia. Io do il massimo sempre e comunque”.
Lunedì si parte, in casa della Samp. Che Milan sarà?
“La continuità ci sarà d’aiuto, ma stiamo lavorando per crescere ulteriormente. Siamo diventati più imprevedibili, più difficili da affrontare”.
Però avete perso Donnarumma e Calhanoglu.
“Sì, ma con Giroud davanti ci siamo rinforzati, è un grande attaccante. Ha esperienza, fame, sa fare gol. Anche in Champions sarà utile”.
Dopo il brillantissimo secondo posto, l’obiettivo ora è lo scudetto? O è troppo presto?
“Una squadra come il Milan ha il dovere di puntare al massimo. Solo così si cresce. Io non ho mai vinto un campionato e mi piacerebbe riuscirci col Milan. Sarebbe un sogno. Ma ci sono anche gli altri. La concorrenza è forte. Davanti a tutti vedo Inter e Juve”.
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