Jurgen Klinsmann, ex attaccante nerazzurro, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali dell'Inter. Queste le sue dichiarazioni, riportate nel match programme che riguarda la sfida con la Roma di questa sera: "E' stato bello, bellissimo ritrovare dei connazionali all'Inter. Lothar e Andy mi spiegavano molte cose e sono stati fondamentali quando sono arrivato a Milano. Si dice sempre che sia stata l'Inter dei tedeschi, ma non ci dobbiamo dimenticare che la base di quella squadra era italiana: Bergomi, Berti, Ferri, Serena, Zenga. Tanti campioni che facevano parte di quel gruppo. E questo era emozionante perché ti sentivi più italiano che straniero. Con loro abbiamo condiviso tanti successi. Quando incontri di nuovo la tua squadra è una sensazione intensa e vuoi riconnetterti con loro emotivamente, come qualche tempo fa. E' importante avere un legame, un feeling con una società, con un Club. Per me è stato un onore essere stato chiamato da Pellegrini e venire all'Inter dallo Stoccarda. I nerazzurri avevano in nome grandissimo a livello mondiale e ancora oggi è così. Penso che più che per i giovani sia importante proprio questa connessione: sentirsi bene con le persone con cui lavori tutti i giorni e fare tutto il possibile per rendere felici i tifosi. Quali partite sentivo di più? Juve, Milan e Roma. Ma in realtà in tutte le partite volevamo prevalere. Ci si diceva: "Dobbiamo vincere perché noi siamo l'Inter"".
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Klinsmann: “All’Inter mi sentivo più italiano che straniero. Nello spogliatoio ci dicevamo…”
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