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Klinsmann, la novità più grande è proprio nel suo ruolo.
—«Il ricordo di Lukaku e Dzeko era ingombrante, ma Thuram non sta facendo rimpiangere nessuno. Speravo si trovasse subito bene, in realtà si trova più che bene. Benissimo. La cosa bella è che Marcus è semplicemente Marcus, diverso da tutti gli altri: è un talento naturale, ma con la testa giusta per diventare un campione. Poteva sembrare un azzardo, ma ormai possiamo dire che con lui l’Inter ci abbia visto giusto?».
Beh, sì. Ma qual è il segreto del francese?
—«In Bundesliga l’ho seguito con attenzione, e poi sono sempre in contatto con suo padre, visto che abbiamo giocato insieme al Monaco, quando Marcus non era ancora nato. Oltre alla varietà di colpi, il segreto è nel sorriso. Con il buonumore affronta le sfide e non ha paura di rischiare. Si sta dimostrando un vero 9 di movimento: fa impazzire i difensori e poi, alla fine, arriva Lautaro...».
Ecco, Lautaro: solo Kane tra i big segna a un ritmo maggiore. Ormai è ai livelli dei grandissimi?
—«Lo è al 100%. Dopo anni in cui era forse più un aiutante del centravanti, adesso occupa lui stesso l’area e ne segna uno a partita. Conta la presenza di Thuram e il lavoro dei compagni, ma è Lautaro ad essere diventato micidiale. Del resto, all’Inter diventi capitano a 26 anni solo se sei speciale».
Ci sono altri due giocatori arrivati dalla Germania: che ne pensa di Pavard e Sommer?
—«Hanno in comune una cosa, hanno voluto a tutti i costi venire all’Inter nonostante fossero già in un club grandissimo. Questo desiderio nerazzurro è un valore aggiunto. Pavard è eccezionale, al Bayern ha lasciato un buco sulla destra: peccato solo per l’infortunio. Sommer, invece, è una roccia da 10-15 anni».
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