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Tornando al campionato, quanto conta per la Juve il non giocare in Europa?
—«Un vantaggio dal punto di vista fisico e dello stress mentale, ma non ho seguito così bene la squadra di Allegri per dire quanto potrà sfruttarlo. So che subisce critiche, ma so pure che vince. E un testa a testa con la Juve non è mai facile. Però è bello che si accenda questo duello storico: la partita del 26 dà energie a prescindere da qualsiasi sosta o stanchezza, speriamo solo di averne più noi e scavare un piccolo vantaggio».
Che ricordi ha delle sue sfide contro la Juve?
—«Ai miei tempi le vere battaglie erano in verità contro il Milan e il Napoli, ma ricordo con grande piacere un gol alla Juventus nel mio primo anno, appena arrivato nel 1989. Rilancio di Zenga, testa di Serena e io che mi libero da solo fino alla porta. Adesso siamo in buone mani, anzi buoni piedi, con Thuram e Lautaro».
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