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Kondogbia in campo, ecco l’idea di Mancini. Il francese rivede il Torino e…

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport concentra la propria attenzione sul particolare momento di Geoffrey Kondogbia, che ha recuperato dal problema al polpaccio e che dovrebbe essere pronto per la gara casalinga contro il Torino:...

Alessandro De Felice

L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport concentra la propria attenzione sul particolare momento di Geoffrey Kondogbia, che ha recuperato dal problema al polpaccio e che dovrebbe essere pronto per la gara casalinga contro il Torino:

KONDO A INTERMITTENZA - "Terapie anche ieri, prima di due giorni di riposo per poi forzare con vista Torino. Geoffrey Kondogbia rimane tema di dibattito nel mondo interista, ma è uno degli uomini da cui passeranno le speranze di Champions League.Inutile girarci intorno, il giudizio sul 23enne di Nemours almeno sino a fine stagione sarà condizionato dai 35 milioni spesi dall’Inter per vincere il derby di mercato con il Milan e strapparlo al Monaco. Come ricorda spesso lo stesso Mancini, al primo anno in un campionato tattico e spigoloso come il nostro hanno faticato anche fuoriclasse come Platini e Zidane. Geoffrey ha caratteristiche molto diverse da certi mammasantissima, non ha colpi di genio, non ruba l’occhio ma è stato preso per dare solidità e creatività al centrocampo interista. Qualità che il ragazzo ha portato soltanto ad intermittenza, anche perché Mancio nei primi mesi non ha potuto modellargli quel 4-2-3-1 che ne aveva decretato l’esplosione a Montecarlo. La necessità che tornassero in forma Biabiany e Palacio, oltre all’ambientamento dello stesso Perisic, ha rimandato il varo del sistema di gioco ideale per Kondo, capace di dare quegli strappi in mezzo al campo tanto rari in un reparto nerazzurro già un po’ monotematico. E che nel frattempo ha perso pure Fredy Guarin".

VARIANTE TATTICA - "Kondo in Francia andava a nozze al fianco di Toulalan, che a sua volta la scorsa estate è stato molto vicino al nerazzurro. Mancini ora vorrebbe piazzarlo al fianco di Medel (la cui convivenza con Melo è stata definitivamente bocciata), potendo così avanzare Brozovic nel tridente alle spalle del centravanti. Una soluzione che permetterebbe alla squadra di mantenere certi equilibri, ma senza perdere pericolosità in attacco, anche grazie alla duttilità del croato. Essere costretto ad abbassare Marcelo limiterebbe invece le scelte offensive. E soprattutto sbilancerebbe l’assetto".

RIECCO IL TORINO - "Col Mancio che lo ha schierato anche nei momenti più difficili, ora però Kondo deve aiutarsi da solo. Evitando certe leggerezze (vedi assist a Rizzo che contro il Bologna ha costretto i compagni ad un’inutile apnea finale) e recuperando dal problema al polpaccio accusato proprio contro i rossoblu. Malgrado il ragazzo lamentasse un po’ di dolore - e Mancio stesso è convinto che farà il salto di qualità quando troverà più coraggio e sfrontatezza - il problema sembrava di poco conto. Tanto che Kondo è stato convocato per il match con la Roma. Il sabato del match però, prima della rifinitura, un consulto con il medico lo ha indotto a non rischiare. Si è dunque preferito procedere con prudenza, con una settimana di terapie e lavoro specifico. Da martedì, alla ripresa, Kondo però dovrebbe tornare in gruppo e progressivamente aumentare i carichi di lavoro. Per essere a disposizione già contro il Torino. In fondo la sua unica rete stagionale è arrivata proprio all’andata contro i granata. Un inserimento in area da centrocampista moderno. Quello che ha convinto l’Inter a puntare forte su di lui. Nella speranza che le otto giornate (tante ne mancano a fine torneo) del Kondo possano ancora fare la differenza".

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