In una lunga intervista concessa ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, Evans Kondogbia, fratello e procuratore di Geoffrey, è tornato a parlare dell'esperienza del francese all'Inter, sul rapporto con Spalletti e il suo momento al Valencia.
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Kondogbia, l’ag: “Inter troppo forte per lui, mai più! Forse meglio il Milan. Il Valencia lo vuole”
Le parole di Evans Kondogbia sul centrocampista francese
VALENCIA - Lì è felice, sta bene, si trova ancora meglio. Ha trovato una bella casa, la famiglia è contenta, ecco perché mi ha espressamente detto di accontentarlo. Niente più Inter, priorità al Valencia. Ho parlato recentemente con il club e sia l’allenatore che il presidente mi hanno ribadito la loro volontà di esercitare questo diritto. Poi, credo io, dipenderà anche dalle intenzioni che l’Inter ha e avrà nei confronti di Cancelo. Di sicuro, aspetteremo il Valencia più possibile perché questa è la richiesta di mio fratello. Io comunque devo fare il mio lavoro, farmi trovare pronto per ogni eventualità, e infatti sono già stato contattato da tre società: una spagnola, una di Premier, l’altra italiana.
INTER - L’Inter è una squadra troppo forte per lui, ci sono giocatori più bravi. Frecciatine? No! Sono e siamo sinceri, giuro. Non abbiamo nulla contro l’Inter, mai abbiamo fatto dichiarazioni o polemiche contro tifosi, giornalisti, società o allenatore. La verità, confessata in Spagna anche da Geoff ma riportata male in Italia, è che lui non è evidentemente all’altezza, al livello per giocare in una squadra così. E’ come una donna, ti rendi conto che non è fatta per te. Se non l’ha dimostrato in due anni, ci sarà un motivo? Se al Siviglia, al Valencia e al Monaco ha fatto bene e all'Inter ha fatto male vorrà dire che lui ha bisogno di una squadra che lo capisce, dove non sente eccessivamente la pressione negativa: la sintesi reale è che l’Inter ha sbagliato a prendere Geoffrey Kondogbia e lui ha sbagliato ad andare.
MILAN - Lui voleva l’Inter, lo disse anche a Galliani che aveva rilanciato all’ultimo offrendogli di più. Ma oggi, pensandoci meglio, forse al Milan sanno gestire meglio le situazioni esterne. Il problema infatti secondo me è ambientale, tutti sanno tutto di quel che succede internamente. Mentre mio fratello ha bisogno di tranquillità per far bene. Nelle sue stagioni nerazzurre, non si faceva altro che parlare di quanto era costato, del suo cartellino, i 40 milioni e bla bla bla. Mi sembra che, per essere stato un bidone, 25 milioni di valutazione da parte del Valencia pochi non sono. Vorrà dire che ho fatto un buon lavoro come agente, no? Alla fine devo ringraziare Ausilio e Sabatini per come si sono comportati, per aver facilitato il buon esito della trattativa.
SPALLETTI - Nessun problema con lui, è stato chiaro dall’inizio. Ha detto a Geoff che avrebbe voluto restasse, ma non sarebbe stato titolare. Nella sua testa venivano prima Borja Valero e Vecino. E di partire o restare sempre in panchina, senza essere considerati protagonisti, non ce la sentivamo proprio.
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