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L’orgoglio di essere nerazzurri. Questa sera con Inter Campus…

Lorenzo Roca

In questo momento critico per la prima squadra, ci mettiamo alla ricerca di belle notizie che ci rinfranchino il morale sportivo. Ma qui esageriamo parlando di Inter Campus. Nell’Africa Centrale, segnatamente in Uganda, le maglie nerazzurre...

In questo momento critico per la prima squadra, ci mettiamo alla ricerca di belle notizie che ci rinfranchino il morale sportivo. Ma qui esageriamo parlando di Inter Campus. Nell'Africa Centrale, segnatamente in Uganda, le maglie nerazzurre e il pallone sono serviti per far conoscere ai bimbi le gioie dello sport, ma anche per far cadere la barriera di diffidenza degli adulti nei confronti della medicina occidentale. Cure per le donne in gravidanza o le neomamme, vietate dagli stregoni locali, nei villaggi sono state accettate man mano che madri e padri, arrivati sul campo coi figli, hanno preso confidenza coi medici dell’ambulatorio costruito vicino agli spogliatoi. Anche in Messico, i campus dell’Inter in favore di bimbi disagiati sono sorti nei quartieri più difficili di Mexico City come Pipito, a Queretro, dove la società di Moratti si appoggia alla missione delle suore Marcelline divenute loro stesse allenatrici delle squadre di calcio, e perfino nel Chiapas: la provincia ribelle nella quale la società milanese è entrata, superando le diffidenze iniziali, dopo una serie di contatti tra lo stesso presidente Moratti e il Subcomandante Marcos.Uganda e Messico sono solo due dei 25 Paesi nei quali l'Inter ha sviluppato questo progetto con uno scopo primario: togliere i bimbi dalla strada, incentivare la frequenza scolastica, creare un’occasione per effettuare controlli medici periodici. Nessuna squadra al mondo ha creato un programma pluriennale e mondiale come quello degli Inter Campus. Per questo motivo le Nazioni Unite hanno deciso di celebrare i 15 anni dell’iniziativa. L'evento si terrà questa sera, e sarà qualcosa di più di una cerimonia. Al cospetto di Wilfried Lemke, vicesegretario generale Onu e del «numero due» dell’Unicef Geeta Rao Gupta, l’Inter verrà dichiarata partner ufficiale delle Nazioni Unite: questo certamente favorirà l’ulteriore sviluppo di questi «camp» che già oggi addestrano 10mila ragazzi grazie all’impegno di 200 operatori locali.L’Inter ha costituito un team di 12 allenatori «itineranti» che visitano di continuano i 25 Paesi del programma, tenendoanche corsi di aggiornamento. Questa sera parteciperanno il presidente Moratti e la figlia Carlotta, alla guida della fondazione. Invece il compito di illustrare lo sviluppo di queste attività è stato affidato a Luis Figo e Francesco Toldo. Due ex calciatori che ora, come dirigenti dell’Inter, seguono questi progetti, andando personalmente a promuoverli in alcuni dei posti più sfortunati della terra.