L'edizione odierna del Corriere dello Sport mette in evidenza le doti realizzative di Mauro Icardi e spiega come il bomber argentino viaggi sulla stessa lunghezza d'onda di un grande ex nerazzurro: Zlatan Ibrahimovic:
primo piano
La maturazione di Icardi: non solo i gol, ma intanto Maurito fa meglio di Ibra
L'attaccante argentino ha raggiunto lo svedese a quota 57 reti in campionato con la maglia dell'Inter
MAURITO COME ZLATAN - "Con la doppietta rifilata al Crotone, infatti, Maurito ha toccato quota 57 reti in campionato con la maglia dell'Inter. La stessa cifra raggiunta dal bomber di Malmo, nelle sue tre stagioni alla Pinetina. La differenza è che quest'ultimo ci ha messo qualche partita in meno: 88 contro 103. A vantaggio dell'argentino, però, c'è un altro dato: l'età. Il capitano nerazzurro, infatti, compirà 24 anni soltanto il prossimo 19 febbraio. Ibra, invece, sbarcò sul pianeta interista quando di lì a pochi mesi ne avrebbe compiuti 25. Insomma, stava entrando nella piena maturità e, non a caso, proprio in nerazzurro si trasformò nell'implacabile bomber che continua ad essere pure un decennio dopo, a 35 primavere. Significa che il processo di evoluzione di Icardi è ancora in corso e le sue cifre, già straordinarie, secondo logica, sono destinate addirittura a migliorare. Straordinarie perché nel campionato italiano non sono molti i centravanti in grado di segnare in media un gol ogni due partite. Quella del Maurito interista è perfino leggermente superiore: 0,55 a partita".
NON SOLO I GOL - "Tornando al paragone con Ibra, Icardi sta aggiungendo al suo repertorio anche quella che è diventata una tipica specialità dello svedese: l'assist. Ne ha già confezionati 3 in questo primo scorcio di campionato. Ne hanno beneficiato Perisic contro la Juventus, ed è stato il gol della vittoria, Banega contro la Roma, per il temporaneo pareggio, e di nuovo il croato giusto domenica scorsa contro il Crotone, per la fondamentale rete che ha sbloccato il risultato. E' difficile immaginare che Maurito si trasformi pure in assist-man. Non ha, infatti, le stesse caratteristiche di Ibrahimovic, la stessa qualità nei piedi e neppure la propensione ad uscire dall'area per aprire varchi ai compagni, che proprio lui poi riesce a mandare in porta. Significa, comunque, che la visione di gioco non gli manca e, quando occorre, sa pure mettere da parte l'egoismo tipico del bomber per servire un compagno meglio piazzato".
© RIPRODUZIONE RISERVATA