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La promessa di Gasperini: “Io penso positivo, a Pechino sarà  un’altra Inter”

Gli ha dato fastidio il terzo gol subito, oltre il minuto 48 del secondo tempo: “Ha dilatato troppo la sconfitta”. È contento della prova di Julio Cesar (“ma non avevamo dubbi perché è arrivato in buone condizioni fisiche, la...

Eva A. Provenzano

Gli ha dato fastidio il terzo gol subito, oltre il minuto 48 del secondo tempo: "Ha dilatato troppo la sconfitta". È contento della prova di Julio Cesar ("ma non avevamo dubbi perché è arrivato in buone condizioni fisiche, la Copa America è terminata da poco"), di come la squadra ha tenuto il campo soprattutto nel primo tempo, "contro un avversario forte, che ha potuto alternare gli undici di partenza nelle due partite, avremmo meritato almeno un gol, le occasioni le abbiamo create, ci è mancata un po' di concretezza offensiva".

Gian Piero Gasperini incassa la prima sconfitta estiva con l'intelligenza di chi vede oltre il bicchiere mezzo vuoto. "Non bisogna dimenticare - ricorda - che il City ha proposto quasi la formazione al completo, che ieri ha affrontato un avversario molto debole, mentre noi abbiamo vinto una vera battaglia con il Celtic". E ancora: "Avevamo in campo tanti giovani, per loro è stata un'esperienza importante, che servirà in futuro. Non abbiamo perso altri calciatori per infortunio e, comunque, quelli traumatici che abbiamo avuto, ovvero Viviano e Nagatomo, possono capitare nell'arco di una preparazione. Guai muscolari non ce ne sono stati e questo è significativo".

Al tecnico nerazzurro non piace perdere, mai, tuttavia le condizioni da affrontare, a una settimana da Pechino e dalla Supercoppa italiana, erano tali che può anche andare bene come è andata: "Nelle due gare vere che abbiamo affrontato dopo il ritiro di Pinzolo, ovvero a Bochum contro il Galatasaray e qui a Dublino con il Celtic, la squadra ha risposto bene sul piano della voglia, del carattere, dell'assetto difensivo e ha saputo proporre anche buon calcio. Anche contro il City, malgrado le difficoltà di scelta che avevamo, prima del loro vantaggio abbiamo avuto occasioni per segnare anche noi. Ho visto cose positive, come l'umiltà di base del gruppo, come alcune trame di gioco. In questi due giorni a Dublino abbiamo cercato di onorare al meglio un torneo che, con le assenza che abbiamo in questo momento, a una settimana dal derby in Cina, in questa fase della preparazione e contro avversari tosti, era molto pericoloso".

Qualche giovane è in crescita ("Luc Castaignos quando entra fa sempre bene perché è veloce e resistente"), qualche altro attraversa una naturale fase di assestamento ("non dobbiamo dimenticare che ad Alvarez, un po' affaticato dalla preparazione, abbiamo ribaltato il mondo in pochi giorni"), Thiago Motta non ha potuto giocare oggi per squalifica dopo l'espulsione di ieri ("esagerati i cartellini ed esagerato il fatto di non poterlo schierare nella seconda gara di un torneo amichevole"), Joel Obi ha svolto un lavoro differenziato precauzionale ("non abbiamo voluto rischiare nulla, nè con lui nè con altri, per esempio Walter Samuel").

Ora si volta pagina. "A Pechino sarà un'altra Inter", annuncia Gasperini.