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Sono stati tutti chiarissimi: Frank de Boer è l'allenatore dell'Inter e non si pensa ad altro. La società si è stretta attorno al tecnico olandese - arrivato l'8 agosto a Milano in sostituzione di Mancini - e non vuole minimamente sentire parlare di esonero. Bolingbroke, ad nerazzurro, si è quasi arrabbiato quando ha sentito, nella conferenza stampa che si è tenuta dopo l'Assemblea dei soci (con all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio del club), il nome di Capello: "Categoricamente no", ha detto. Ma la domanda si riferiva al nome dell'ex tecnico di Roma e Real come possibile dirigente. Quel categoricamente però sottolineava come il management nerazzurro sia sicuro di questo, nessuno è stato contattato per la panchina e anzi, stando alle parole di Ausilio, sarebbero stati gli allenatori attraverso i loro manager a proporsi al club milanese: "Sfido chiunque a dire che è stato contattato", ha detto in sala stampa.
Al di là di quanto succede a livello mediatico con nomi di sostituti già sparati su tutte le prime pagine e nelle tv varie, alla società interessa come cresce la squadra e ogni volta è necessario per i dirigenti, insieme all'allenatore, fare l'analisi di quanto succede durante la gara e quanto fatto finora dalla rosa. Contano in sostanza i fatti e i fatti dicono che al momento de Boer si sta ambientando: ha ottenuto risultati buoni e altri meno buoni, i suoi uomini stanno cercando di adattarsi al suo gioco, serve tempo, ma c'è fiducia, si continua a credere sempre nello stesso obiettivo. L'olandese ha il consenso della società e la sua figura esce rafforzata dall'assemblea. Il club vede la formazione esprimersi in maniera positiva in alcune partite e vuole tenere conto di quello fino a quando si potrà fare. Il campo dirà il resto.
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