Lunedì mattina. Milano si risveglia ancora stordita dall'eco di un derby che non si è concluso con il triplice fischio del signor Tagliavento. Nerazzurri e rossoneri continuano a punzecchiarsi a suon di stilettate verbali su meriti e demeriti filtrati da punti di vista assolutamente soggettivi. Da un lato la soddisfazione di Stefano Pioli per il pareggio acciuffato in extremis, raccontata perfettamente dalla corsa a braccia alzate al cielo del tecnico, gesto di spontanea liberazione, ma anche di genuina passione che - anche se talvolta lo si dimentica - è ingrediente fondamentale di una ricetta vincente nello sport; dall'altro le recriminazioni di Montella, legate anche ad alcune decisioni dell'arbitro, che ha visto sfumare due punti a pochi secondi dal termine e che proprio sull'esultanza dell'allenatore avversario ha costruito, in maniera forse poco elegante, l'arringa nel post partita per difendersi da chi, numeri alla mano, ha parlato di predominio nerazzurro, spostando così l'attenzione su altre faccende.
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La spontaneità di Pioli e lo scivolone di Montella: Inter superiore per un semplice motivo
Questa l'analisi di FCINTER1908.IT su quanto accaduto ieri sera allo stadio Giuseppe Meazza
Un tentativo di dribbling di mourinhana memoria, con risultati poco soddisfacenti. La classica buccia di banana che l'aeroplanino avrebbe fatto meglio ad evitare, sulla quale è invece scivolato goffamente. Quanto fatto di buono dal Milan finora è sotto gli occhi di tutti, così come quel pizzico di fortuna che ha aiutato il club rossonero in momenti che hanno deciso diversi match. Non c'è nulla di male. Il giusto premio all'audacia di una formazione giovane che ha finalmente deciso di sposare un lungimirante progetto sportivo in barba alle tenebre che invece sembrano attanagliare almeno in parte quello societario. Sarebbe stato molto più apprezzato Montella se dinanzi ai giornalisti avesse sportivamente ammesso una difficoltà nell'arginare un'Inter padrona del gioco e della sfera. Pazienza.
Per un'obiettiva disamina del match, al netto delle difficoltà dell'Inter in fase realizzativa e nel far girar velocemente il pallone in mediana, basta prendere in considerazione, oltre alle statistiche mostrate da diverse fonti (in basso quelle distribuite dall'ufficio stampa rossonero nel post partita), l'incapacità di un Milan che aveva sì scelto legittimamente di abbassarsi per poi far male in contropiede, ma che si è ritrovato a fare i conti con un delicato e sofferente stato d'apnea dal quale frettolosamente ha provato più volte a venire fuori senza però riuscirci (i disastri di Donnarumma palla al piede ne sono l'emblema). Il resto del match racconta di un vero harakiri da parte dell'Inter, capace di concedere un inspiegabile 4 vs 4 in occasione del primo gol è di offrire il fianco per il momentaneo 2-1 a causa dello sciagurato intervento di petto di Murillo, che pare possa ritrovarsi d'ora in poi molto più spesso in panchina rispetto al recente passato. Pioli ha le idee chiare e potrebbe destinare la stessa sorte anche a Kondogbia, che sicuramente ieri non avrà entusiasmato i tanti top club cui faceva riferimento il suo procuratore...
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