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La stretta arrivata da Pechino riguardante gli acquisti di giocatori dall’estero, di fatto rende impercorribile la possibilità di “aggirare” il fair play Uefa grazie a un’operazione con lo Jiangsu, stratagemma a cui peraltro l’Inter non è mai voluta ricorrere. I club della Super League con il bilancio in perdita sono infatti stati obbligati da parte del Governo a pagare una tassa pari al 100% del valore del giocatore acquistato: soldi che verranno usati per alimentare un fondo per lo sviluppo del calcio nel Paese. A questo va aggiunta un’ulteriore stretta sugli stranieri (per ogni giocatore schierato, sarà obbligatorio mandare in campo un under 23 cinese): tutte manovre atte ad arginare la fuga di capitali all’estero e il rischio di riciclaggio di denaro e a incentivare la politica di sviluppo dei settori giovanili. Perché l’obiettivo dichiarato del governo cinese è quello di vincere un Mondiale nel 2050.
(Tuttosport)
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