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Se manca l’acquirente salta il prestito, insomma. Una fonte vicina a Oaktree consultata dal quotidiano della City avrebbe evidenziato che la società di investimento è stata «molto solidale e non ha reso le cose difficili a Suning, ma c’era sempre l’aspettativa che alla fine ci sarebbe stata una cessione del club (cosa che avrebbe garantito maggiori guadagni)», mentre per un’altra fonte, il fondo non sta ostacolando il processo di rifinanziamento, «aggiungendo che il prestito potrebbe essere rimborsato entro la scadenza della prossima settimana». Si mettessero d’accordo, verrebbe da dire.
E di fatto il futuro dell’Inter resta un rebus. In attesa di vedere come andrà a finire, è bene chiarire che il club nerazzurro non corre grandi rischi anche perché nessuno fondo ha interesse a svalutare l’asset che ha in garanzia rispetto ai soldi che ha dato in prestito, quindi se Pimco non dovesse finanziare l’Inter e il club non riuscisse a ripagare i circa 380 milioni che deve a Oaktree, sarà il fondo californiano a escutere il pegno, quindi a diventare proprietario dell’Inter ed evidentemente a rivenderlo. Possibile. Val la pena ricordare che in questi anni l’Inter ha acquisito valore e nonostante il fortissimo indebitamento (circa 800 milioni) sta iniziando a limitare i passivi di bilancio. Insomma, a Oaktree potrebbe convenire attendere che il tavolo salti per vendere il club alle cifre viste sopra".
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