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La Verità – Inter, c’è già un acquirente pronto. E Oaktree non ha alcun interesse a svalutare il club

Marco Astori Redattore 
Il club nerazzurro non corre grandi rischi anche perché nessun fondo ha interesse a svalutare l’asset che ha in garanzia rispetto ai soldi che ha dato in prestito

Arrivano dal quotidiano La Verità aggiornamenti sul futuro societario dell'Inter, con l'accordo tra Steven Zhang e il fondo Pimco che ha subito una frenata negli ultimi giorni, con il fondo Oaktree alla finestra pronto a rilevare le quote del club qualora non venga restituito il prestito in scadenza lunedì. Si legge: "Da settimane si dà per scontato (dopo che sono falliti i tentativi di rifinanziamento con lo stesso Oaktree) che l’Inter avrebbe contratto un nuovo prestito con Pimco, un altro fondo specializzato nel reddito fisso (obbligazioni, appunto) per poi usare la liquidità ottenuta per ripagare Oaktree. Ma negli ultimi giorni le certezze sono venute a crollare. Secondo quanto risulta alla Verità, che ne ha scritto sul numero del 14 maggio, il problema non sta tanto nelle condizioni quanto nelle finalità del prestito. L’operazione (in gergo si tratta di un bridge to disposal) è un finanziamento da 430 milioni finalizzato alla cessione dell’Inter: ti presto i soldi avendo delle certezze che stai per vendere il club. Perché mi hai convinto che mi saranno restituiti attraverso la vendita dell’asset.

C’è quindi un acquirente (ci stanno lavorando da mesi Raine e Goldman Sachs) che secondo quanto risulta a questo giornale va ricercato nelle famiglie saudite che fanno riferimento al fondo Pif per una valutazione (compresi i debiti) di un miliardo e 300 milioni di euro. Parliamo di una cifra solo leggermente superiore a quella considerata congrua rispetto ai cugini rossoneri a giugno del 2022. E anche due anni fa c’era stato un intreccio tra fondi con il Milan che era passato (passaggio di proprietà sottoposto a un’inchiesta della Procura di Milano) da Elliott a RedBird di Gerry Cardinale.

Se manca l’acquirente salta il prestito, insomma. Una fonte vicina a Oaktree consultata dal quotidiano della City avrebbe evidenziato che la società di investimento è stata «molto solidale e non ha reso le cose difficili a Suning, ma c’era sempre l’aspettativa che alla fine ci sarebbe stata una cessione del club (cosa che avrebbe garantito maggiori guadagni)», mentre per un’altra fonte, il fondo non sta ostacolando il processo di rifinanziamento, «aggiungendo che il prestito potrebbe essere rimborsato entro la scadenza della prossima settimana». Si mettessero d’accordo, verrebbe da dire.

E di fatto il futuro dell’Inter resta un rebus. In attesa di vedere come andrà a finire, è bene chiarire che il club nerazzurro non corre grandi rischi anche perché nessuno fondo ha interesse a svalutare l’asset che ha in garanzia rispetto ai soldi che ha dato in prestito, quindi se Pimco non dovesse finanziare l’Inter e il club non riuscisse a ripagare i circa 380 milioni che deve a Oaktree, sarà il fondo californiano a escutere il pegno, quindi a diventare proprietario dell’Inter ed evidentemente a rivenderlo. Possibile. Val la pena ricordare che in questi anni l’Inter ha acquisito valore e nonostante il fortissimo indebitamento (circa 800 milioni) sta iniziando a limitare i passivi di bilancio. Insomma, a Oaktree potrebbe convenire attendere che il tavolo salti per vendere il club alle cifre viste sopra".



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