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Intervistato dal Corriere dello Sport, Fabio Cannavaro ha parlato del rapporto con l'Inter e del suo presunto atteggiamento "lavativo" messo in atto per favorire il passaggio alla Juventus. Lui smentisce, raccontando la sua verità:
"Cannavaro, all'Inter è andata male? In fondo il primo anno siamo arrivati in semifinale di Champions. Io quell’anno mi provocai una frattura da stress, era come giocare con un coltello piantato nella gamba. Ma non volevo fermarmi, volevo sempre stare in campo. Il secondo anno mi infortunai e allora a fine anno, quando arrivò Mancini, gli dissi che non mi sarei allenato finché non fossi tornato a posto. Cosa che accadde a Brunico in ritiro. Lo comunicai, che ero pronto al rientro. Loro mi dissero: “Bene”. E mi vendettero. Oriali mi disse: “Io ti ho portato qui ma la società ha deciso di venderti e non si può far nulla”. Ci fu anche una vicenda che mi dette dolore. Io dovevo essere venduto, a settembre, alla Juventus. In quei giorni si giocava un’amichevole e io domandai al mio procuratore se era il caso che andassi con il rischio di farmi male prima del trasferimento. Lui chiamò Moggi che sconsigliò, visto che due giorni dopo sarei passato in bianconero. Per questa cosa il mio nome è finito nelle intercettazioni e mi ha dato molto fastidio".
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