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Laporta: “Superlega viva. Club come l’Inter via solo per minacce Uefa. Torneremo”

Gianni Pampinella

Nel corso dell'assemblea dei soci del Barcellona, il presidente Joan Laporta è tornato sul progetto della Superlega

Nel corso dell'assemblea dei soci del Barcellona, il presidente Joan Laporta è tornato sul progetto della Superlega. Il presidente del club blaugrana non getta la spugna: "Il progetto Superlega è ancora vivo e in piedi. C'è un tribunale che ha sentenziato come la Uefa non possa intraprendere azioni contro la Superlega. La Uefa invece ha minacciato e fatto pressione. Solo due club hanno abbandonato il progetto di propria volontà e la Uefa ha continuato a fare pressioni. Così hanno lasciato anche gli altri club inglesi. La Uefa ha minacciato le esclusioni dalla Champions e così hanno lasciato anche Atletico, Inter e Milan. Solo per questo. Non chiederemo mai scusa per voler essere padroni del nostro destino".

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!La Uefa ha aperto un procedimento disciplinare contro di noi e il tempo ci sta dando ragione. Ora ci hanno accettato in Champions. Abbiamo dato vita alla Superlega perché vogliamo bene al calcio e il calcio è in una situazione complicata. I giovani vogliono partite più affascinanti, è cambiato il loro modo di guardare il calcio. E la Uefa ha fatto solo demagogia, mai abbiamo voluto mettere in discussione i campionati nazionali. Vogliamo che la Superlega sia la competizione più affascinante del mondo. E ha un meccanismo di solidarietà molto più importante di quello della Uefa, 400 milioni destinati alle altre squadre invece dei 180 della Uefa. Il formato della competizione sarà molto più interessante e affascinante".

"Forse avremmo dovuto comunicare il progetto prima. Ma nel momento in cui avremo un nuovo formato, torneremo qui e lo faremo votare ai soci. I club che hanno abbandonato la Superlega? Siamo sempre in contatto con loro. Ceferin ne ha fatto una questione personale. Non stiamo facendo niente di nuovo in Europa, l'Eurolega di basket o la Champions di pallamano sono molto affascinanti come tornei. I giovani vogliono un calcio diverso".

(Mundo Deportivo)