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"L’Inter ha raggiunto la meta dello storico 20esimo scudetto senza particolari affanni, anche se negli ultimi due mesi ha dovuto rinunciare alla dolce abitudine del gol del capitano: anche questo rende l’idea della forza di nuovi campioni. L’ultimo gol argentino risale al 28 febbraio, Inter-Atalanta, quando i nerazzurri preparavano il ritorno contro l’Atletico e accarezzavano ancora il sogno Champions. Da quel momento in poi la mira si è inceppata, anche perché la condizione fisica è leggermente andata giù. Fa impressione che, nonostante questo stop, a referto abbia messo 23 gol che lo rendono ancora capocannoniere incontrastato".
"E poi un tempo a Lautaro l’astinenza pesava decisamente di più. Di fronte a un obiettivo più grande della gloria personale, la testa del capitano non si è minimamente riempita di cattivi pensieri. Anzi, l’argentino ha continuato a trascinare tutta la compagnia, pur non mettendola dentro come avrebbe voluto. Anche in questo nuovo atteggiamento da leader maturo si vede la crescita del Toro, che ha ancora tre gare per raggiungere una nuova vetta personale. L’anno scorso considerando tutte le competizioni arrivò a 28 centri totali, adesso è fermo “solo” a 26. A inizio marzo si pensava che sarebbe arrivato senza neanche sudare almeno a 40, adesso ci si potrebbe accontentare di molto meno. Ancor di più perché con la Lazio sarà lui ad alzare la coppa dello scudetto verso il cielo stellato", riporta Gazzetta.
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