Lautaro Martinez sempre più capitano e leader dell’Inter di Simone Inzaghi. Sul terreno di gioco e a parole, il Toro si conferma nelle vesti di trascinatore dei nerazzurri. Pur senza brillare come ieri, ha chiuso il match e c’è il suo zampino anche nell’azione del primo gol contro il Lecce. Così Tuttosport ha voluto elogiare la prova dell’argentino e in particolare la sua leadership, dimostrata in due occasioni su tutte in campo.
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Inter, Lautaro sempre più capitano. E ieri ha fatto altri due gesti da vero leader
Lautaro, parole da leader
—“Gol da capitano, gol da leader. È vero che la gara vinta ieri dall’Inter contro il Lecce è stata sbloccata da Mkhitaryan, ma la rete che ha chiuso i conti e scacciato le possibili ansie finali è stata di Lautaro Martinez. Il nuovo capitano della squadra nerazzurra, l’uomo che domenica scorsa dopo la sconfitta di Bologna ci aveva messo la faccia, chiedendo scusa ai tifosi e ammonendo l’intero ambiente interista: «Così non andiamo da nessuna parte». Parole da leader che avevano trovato il plauso dell’ad Marotta, pensieri che evidentemente hanno accompagnato l’elettrica settimana vissuta ad Appiano e che sono servite per far sì che la squadra ieri sera sia scesa in campo con il giusto approccio.
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Il primo gesto
—Lautaro ieri sera non ha disputato la sua migliore partita all’Inter. Si è sbattuto come sempre, ha subito diversi colpi dai difensori salentini, ma ha faticato a rendersi pericoloso sottoporta. Però l’argentino ha messo lo zampino nell’azione dell’1- 0, aprendo il corridoio che Gosens ha sfruttato per condurre la palla in area e servirla a Barella che a sua volta ha appoggiato all’armeno. E soprattutto ha siglato in avvio di ripresa il 2-0 con uno dei suoi marchi di fabbrica, la girata di prima intenzione di destro. E per confermare il suo periodo da capitano e leader, Lautaro ha subito voluto ringraziare l’autore dell’assist, ovvero Dumfries. L’olandese nel primo tempo era stato fra i peggiori dell’Inter, con il pubblico di San Siro che aveva iniziato a beccarlo, rumoreggiando a ogni suo errore. L’argentino si è accorto delle difficoltà ambientali di Dumfries e mentre esultava per il gol - il 91° con la maglia dell’Inter, a meno tre da un mito come Mario Corso -, ha più volte indicato l’olandese, chiedendo ai tifosi, in particolare quelli della Curva Nord, di sostenerlo.
Il secondo gesto
—La rete del 2-0 ha spazzato vie le paure e anche Simone Inzaghi ha avuto meno problemi a togliere il suo numero dieci, sostituito al 26’ per far spazio a Lukaku. Lautaro Martinez in quel momento si trovava dal lato opposto rispetto al belga ed è dovuto uscire dal campo senza andare a salutare “Big Rom”. Poco male, così facendo l’argentino ha percorso metà perimetro del campo ricevendo l’ovazione e la standing ovation degli oltre 70mila tifosi nerazzurri presenti a San Siro. E prima di arrivare in panchina il “Toro” ha abbracciato i compagni che si stavano scaldando e a ognuno ha detto di usare la testa. Altro gesto da leader, come riconosciuto anche da Inzaghi", si legge.
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