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L'infanzia al BahIa Blanca, il Racing, l'Inter e il Mondiale in Qatar con l'Argentina. Sono alcuni degli argomenti affrontati da Lautaro Martinez in una lunga intervista nel programma STAR+ Qatar Specials.
Il suo ristorante a Milano: "Siamo felici per tutto quello che abbiamo realizzato, tutto quello che abbiamo fatto. Ci è voluto molto tempo per arrivare dove siamo".
Sua figlia Nina: “Ha cominciato ad arrampicarsi ovunque. Tocca tutto, prende tutto, guarda tutto. E per di più ha distrutto il giardino. È terribile".
Il sostegno della famiglia : “Mi sono successe tante cose, tante in un periodo in cui le cose non sono andate come volevo. C'era la famiglia, mia moglie, le persone che vogliono davvero che tu abbia successo. Era essenziale avere questo. Lavorando anche tutti i giorni. Soffri molto a stare lontano dalla tua famiglia. È un misto di sensazioni che significano che ogni giorno bisogna essere forti nella testa”.
Il suo posto nel mondo : “Mi manca molto Bahía Blanca. È il mio posto, dove sono felice, dove respiro aria fresca, dove mi riposo. Sono con la mia famiglia, i miei amici e la gente. Dopo aver vinto la Copa América era diverso arrivare a Bahia, era difficile uscire per strada. È stata l'ultima volta che sono andato. Cerco di essere il più normale possibile".
Il rapporto con Diego Milito : “Al mio esordio nel Racing ho dovuto sostituire Diego Milito. Ho un buon rapporto con lui, ogni volta che viene ci vediamo, ceniamo insieme. Mi ha dato tanti consigli, gli sempre grato”.
Il cambio di temperamento : “Sono rinato con mia figlia. Sono maturato molto dentro e fuori dal campo. Sono un po' più maturo, penso di più alle cose. Prima ero più impulsivo, eseguivo senza pensare. Mia moglie mi dice sempre di stare calmo. Quando è nata mia figlia, mi sono calmato. Ora le altre cose hanno la priorità. Mi fa male perdere, ma quando torno a casa non è che non riesco a parlare".
L'imminente Coppa del Mondo : “È una sensazione difficile da spiegare. Speriamo di arrivare il più preparati possibile. Abbiamo parlato dei biglietti e del numero di argentini che andranno. Nella finale di Londra sembrava che stessimo giocando in Argentina. Quel supporto, quella follia è incredibile. Gioco sempre pensando alla Nazionale argentina. Mi preparo a tutto".
Lionel Scaloni : “Sono molto grato a lui perché si è sempre fidato di me. La Nazionale ha grandi giocatori, grandi attaccanti. So che il lavoro che faccio nel mio club è ciò che mi porterà lì. Poi, nel poco tempo che abbiamo, proviamo a stare bene, a concentrarci, a fare quello che vuole l'allenatore. Mi ha supportato quando non segnavo gol e si parlava molto, mi rispettava. Per questo sono sempre grato".
L'assenza ai Mondiali 2018 : "Mi ha fatto male non andare ai Mondiali in Russia per come mi aveva parlato l'allenatore. Ma rispetto la sua decisione e ho sempre cercato di sostenere coloro che erano lì. È stato un periodo difficile perché era un grande sogno che avevo”.
Celebrazione del gol : “E' nato con Gustavo Bou. Per via del soprannome di Toro, le corna, era una festa allo specchio, uno di fronte all'altro. Poi l'ho brevettato (ride). Guardo sempre le partite delle corse”.
(ESPN)
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