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Lautaro sempre più trascinatore e leader di questa Inter. Il Toro segna al momento giusto e chiude la pratica Lecce, ma non solo si dimostra ancora una volta un esempio.
"Così non l’avete mai visto. Così non se l’era goduto neppure l’Inter. Capitano della nave, capitano di se stesso, perché Lautaro si sta superando: oltre le onde, oltre la fatica, conta il numero che dice 14 gol in 25 giornate, roba che neppure l’anno dello scudetto, quando a questo punto del campionato era a quota 13. Lautaro più di sempre. Lautaro leader, che difende un compagno da quel brusio di San Siro che sa far male, male da morire.
Lautaro per l’Inter, per la Champions che si avvicina. Lautaro per Inzaghi, perché in un periodo che le certezze fai una fatica da matti a trovarle, ecco l’argentino. Punto fermo in mezzo a chi è fermo davvero. Tra uno Dzeko che da un po’ litiga con il gol e non segna in A da 9 partite. E un Lukaku che continua a perdere terreno invece di guadagnarlo, visibile solo nella sua “trasparenza” dopo l’ingresso in campo", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"Lautaro sbuca quando serve e chiude una partita che si stava addormentando. Lautaro fa di più. Nuovo esempio, nuova spiegazione del perché la fascia sia sul suo braccio. Non è solo un fatto di anzianità, è un’investitura che lui merita partita dopo partita. Dopo il gol è andato incontro a Dumfries che gli aveva appena servito l’assist. L’ha abbracciato e poi si è voltato verso la curva indicando il compagno. Gesto non casuale, perché l’olandese fin lì era stato tra i peggiori, tanto che San Siro aveva cominciato a rumoreggiare e a pizzicare. Il Toro fa l’Inter. Chiude una partita che lui stesso aveva stappato, con la giocata che aveva avviato l’azione del primo gol", aggiunge il quotidiano.
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