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Stanno parlando tutti di lui e del suo ritardo all'appuntamento con il gol. LautaroMartinez, tranne al suo primo anno di Inter, non era mai stato così a lungo lontano dal suo compagno naturale, la rete. Sono 7 le gare di Serie A in cui il tabellino dei marcatori non porta il suo nome e dopo il clamoroso errore contro il Sassuolo i tifosi nerazzurri sono davvero preoccupati. Hanno capito, di fronte a quel gol mancato, che nella testa del giocatore si è inceppato qualcosa. Ha la fiducia di tutto l'ambiente attorno a sé. Inzaghi continua a mandarlo in campo per farlo sbloccare, la società gli è vicino.
Marotta, nella sua intervista a Skysport, lo ha incoraggiato con parole che non lasciano spazi a dubbi: «Il nostro tecnico si intende molto di attaccanti. Ci sono momenti di alti e bassi per loro, specie quando si tratta di un ragazzo, giovane, ha 25 anni. Ma durante la settimana si applica e ci dimostra impegno. Manca il gol che serve per la sua autostima. La squadra e il club devono supportarlo per farlo tornare ad essere il giovane interessante campione che conosciamo». Parole che arrivano dopo un rinnovo che ha certificato fiducia e speranze, parole che responsabilizzano l'argentino che deve ritrovarsi per il suo bene e per quello dell'Inter. Parole che non arrivano a caso e che tentano di fare da faro al giocatore. Ieri ha chiesto scusa alla fine della sfida contro i neroverdi ma il modo miglio re per ricompensare la pazienza degli interisti è riprendersi la consapevolezza che fa la differenza, quella che può ridare la forza, spostare le cose anche di un solo cm alla volta. La differenza tra un gol sbagliato e un gol fatto.
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