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L'Inter si affida a Lautaro Martinez. Il Toro è ormai un leader della squadra di Inzaghi e spera di coronare un0annata straordinaria con il trofeo più ambito, dopo il Mondiale che ha vinto con l'Argentina. Se guarda indietro, l'attaccante dell'Inter vede un esempio molto familiare.
"Il destino è il miglior assistman possibile, nella vita come nel calcio. Il Toro è diventato calciatore vero entrando in campo al posto di Diego Milito, nel 2015, l’esordio nel Racing. Lautaro è oggi a 28 gol stagionali. Gli manca una partita, come una partita mancava a Diego nel 2010, l’ultima contro il Bayern. Ah, pure Milito quel 22 maggio a Madrid era a quota 28: chiuse a 30… Ok, basta così? No. Perché Diego nel 2010 firmò i gol decisivi in tutti gli ultimi tre atti del Triplete: campionato, Champions e Coppa Italia. Stasera Lautaro insegue il suo Triplete. E ha già segnato a Riad. E ha già mandato all’aria i piani della Fiorentina in Coppa Italia", riporta La Gazzetta dello Sport.
"E sì, ora s’è messo in testa di rovinare pure i progetti ambiziosi di Pep Guardiola. Ci crede davvero, il Toro. Non è solo scena. Lo leggi dai suoi occhi, quando in conferenza dice e ripete più volte: «Ora manca solo l’ultimo passo». L’ultimo passo, la finale. Parola di leader. Di chi ai compagni, oltre che a se stesso, lancia chiaro il messaggio: la nostra vittoria non è essere arrivati qui, la nostra vittoria dobbiamo andare a prendercela in campo. I due hanno un rapporto molto stretto, Diego stasera sarà pure in tribuna all’Ataturk. Lautaro con gli occhi del mondo addosso, mica solo quelli dell’amico. Il Toro è sull’agenda del Real Madrid, che non pensa solo a Kane per sostituire Benzema. Tanto per trovarne un’altra: pure Milito, nel 2010, era desiderato dal Real. Ok, basta così: giochiamola, questa partita", aggiunge Gazzetta.
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