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Omar Sivori (1935-2005) detto El Cabezon per il testone pieno di capelli, è un genio. La Juventus lo prende dal Boca Junior. L’avvocato Agnelli, che paga 160 milioni di lire, non si pente: «Omar non è solo uno spettacolo, è un vizio». Antonio Valentin Angelillo, classe 1937, è il più giovane. Quando incontra il presidente dell’Inter, Angelo Moratti, ha poco più di vent’anni. Costa 90 milioni, Moratti non fa nessuna fatica a pagarlo. Delicato, baffetti da latin lover alla Clark Gable, il protagonista di “Via col Vento”, Angelillo incanta subito, spinto dal suo elegante passo e dal suo incedere soave. Centravanti di classe, bellissimo, fa innamorare. Sembra che giochi in abito da sera, “indossa lo smoking anche in area”. Destro, sinistro, testolina precisa. Un Van Basten di quel tempo. Angelillo soffre di nostalgia, pensa ai sacrifici di suo padre macellaio, dedica tutti i gol alla mamma.
Milano è fredda, ma lui resiste. E segna. Tanti gol, belli, deliziosi. Il primo anno 16, il secondo 33. Ed è record interista, in una sola partita ne fa cinque alla Spal. Scalda San Siro e, raccontano le cronache rosa, si fa anche scaldare da una ballerina del tabarin “La porta d’Oro”, Ilya Lopez, pseudonimo di Attilia Tironi. Poi arriva Helenio Herrera, perfido mago, e la sua vita cambia. In peggio. L’ibrida posizione tattica, la rumorosa storia d’amore, i contrasti e le critiche lo deprimono. Angelo Moratti vorrebbe tenerlo, Herrera, un pochino geloso e invidioso, lo accompagna alla porta. A Roma.
Gianni Mura, un fuoriclasse del giornalismo, scriverà: «Ho visto il gol numero 33 di Angelillo, alla Lazio, e mi sono commosso, perché era da settimane che quel gol non voleva arrivare. Ho anche esultato, da tifoso dell’Inter, ma soprattutto di Angelillo. Così quando l’Inter decise di venderlo col pretesto della dolce vita, io passai al Milan dalla sera alla mattina, senza traumi». Nel finale di carriera Angelillo va nel Milan di Rocco, gioca tre partite e diventa campione d’Italia. Si fa una famiglia, padre e marito esemplare, resta in Italia e ci lascia in un freddo gennaio del 2018", si legge.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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