Lautaro, altra prestazione da leader. Voleva il rigore, no di Chala: il Toro va ad abbracciarlo

Il suo nome non sarà nel tabellino dei marcatori, ma anche ieri Lautaro è stato uno degli assoluti protagonisti della vittoria dell'Inter col Milan. L'attaccante non ha trovato il gol nel derby, ma ha offerto un'altra prestazione di sostanza e di grandissima generosità.

"Lautaro non avrà esultato per la quarta partita di fila, ma pur senza tirare mai in porta ha aggiunto un’altra prestazione da leader: è proprio vero che la fascia al braccio aiuta l’autostima, cambia lo status. Al momento di calciare il rigore del 4-1, che lo stesso argentino si era procurato anticipando Theo, il numero 10 è stato però protagonista di un episodio curioso. Le telecamere hanno catturato la sua faccia rivolta a Calhanoglu, con braccia teatrali e qualche parola sillabata: pareva chiedere al nuovo rigorista di stagione di calciare al suo posto il penalty. Nessuna polemica, richiesta legittima, ma domanda respinta al mittente. Il turco è andato spedito sul dischetto, ha sistemato la palla e ha segnato il secondo gol di fila dagli 11 metri", scrive La Gazzetta dello Sport.

"Va da sé che il primo ad abbracciarlo sia stato proprio l’argentino. In passato all’Inter c’era stata un filo di confusione su chi dovesse tirare in simili occasioni. Nel novembre 2021, dopo una realizzazione dal dischetto proprio di Calha, la palla la prese il Toro e si fece murare da Tatarusanu in un altro derby poi finito 1-1. Da questa stagione, però, sembra esserci più ordine: l’incaricato unico è il turco, più “specialista” rispetto al capitano. Poi Calha quando vede il Diavolo non ha certo remore a colpire: con quello di ieri ha trasformato tutti gli otto rigori in A, e due proprio contro la sua ex squadra", aggiunge Gazzetta.

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