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Fabio Radaelli è un nome che nell'ambiente Inter è noto per essere lo scopritore di Lautaro Martinez.Ha già parlato diverse volte del calciatore argentino. Stavolta ne ha parlato con il quotidiano spagnolo AS: «Giocatori eccellenti come lui sono pronti a giocare in qualsiasi squadra e con qualsiasi sistema. È pronto a giocare in una squadra che gioca in contropiede, perché è molto potente e gioca bene negli spazi. Può giocare in squadre in cui si lavora con il possesso palla, perché gioca molto bene con entrambi i piedi, ti dà continuità, non è un attaccante statico. Stiamo parlando di uno dei migliori attaccanti che ci sarà in circolazione nei prossimi 10 anni. È ancora molto giovane e darà ancora molto modo di parlare di sé».
-Crede che possa andare in difficoltà con Suarez qualora firmasse per il Barça?
Io penso che potrebbero giocare insieme. Suarez è un magnifico attaccante. Penso che come possa giocare nell'Argentina con Aguero e Messi possa farlo al Barça con Leo e Suarez. Uso una frase per esprimere il concetti: "Chi gioca bene può giocare insieme".
- Giocare con Messi potrebbe aiutarlo a migliorare nel gioco?
Oggi Lautaro è il capocannoniere in Nazionale da quando è arrivato Scaloni. Ha giocato con Leo, che è il migliore al mondo e, per noi argentini, è un alieno. Certo, quando si gioca con il migliore, si migliora in tutto. Messi dà potere a tutti, è un giocatore eccezionale.
-Cosa hai visto in lui di buono?
Ha attirato la nostra attenzione fin dalla prima volta. Aveva 16 anni e tutte le volte che giocava era come se dicesse qualcosa. Ottima tecnica, con entrambi i piedi, un gioco aereo di potenza. C'era una psicologa al Racing e un giorno mi ha chiesto come stava. Mi sono spaventato e ho chiesto cosa aveva fatto. Nulla. Aveva fatto uno dei migliori test psicologici dell'intera storia dei giocatori che erano passati dal settore giovanile. Oltre a giocare bene eravamo in presenza di un ragazzo molto maturo. Sono stati due anni fantastici là, in due anni ha segnato 51 gol. Avevamo capito di avere davanti un giocatore incredibile, molto intelligente. Quello che definiamo una combinazione perfetta. A 18 anni si è unito all'Argentina Under20 e poi è andato a giocare in prima squadra, ha sostituito Milito nel giorno del suo debutto ed è stato bravissimo. Lo volevano in Portogallo e pure all'Atletico Madrid. Era già diventato a 18 anni tra i giocatori più importanti in Argentina.
-Perché è andato all'Inter?
Poteva andare all'Atletico Madrid ma pensò che il Racing poteva dargli ancora molto. Quella di Lautaro è stata una delle operazioni più importanti fatte nel calcio argentino e hanno capito che la soluzione migliore era l'Inter. Un club che è una potenzia mondiale. In questa storia hanno avuto grande importanza Milito e Zanetti che sono figure importanti nella storia nerazzurra. Sono stati fondamentali nella decisione del ragazzo di accettare Milano come destinazione. Penso sia simile a Esnaider, ma a volte somiglia anche ad Aguero. Ha pure qualcosa di Milito perché sanno usare entrambi i piedi, perché sono dei leader e sanno dare continuità al gioco uscendo dall'area di rigore.
(Fonte: AS)
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