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Il ct dell'Argentina Scaloni ha saputo tirare fuori la personalità da Messi che è diventato finalmente leader della Nazionale. Al suo fianco ha scelto Lautaro che ha sempre risposto presente.
"Non sono solo i risultati ad alimentare tanta fede, è anche lo scarto con il passato. Leo Messi era un’anima fragile che vomitava in campo per il peso della Patria sulle spalle. Sotto Scaloni è diventato decisivo come nel club. Con l’arringa al Maracanà, prima della finale vinta, si è dimostrato il leader di cuori che non è mai stato. All’ultimo tango, Messi è pronto a prendersi il mondo", spiega La Gazzetta dello Sport.
"C’è empatia e condivisione tattica tra Scaloni e la Scaloneta; in attacco intoccabili Messi, Lautaro, Di Maria, che hanno segnato il 90% dei gol. Il resto viene dopo, compresi Dybala e Alvarez. Ma anche a sud ci sono quasi solo certezze. Forse un dubbio tra l’acciaccato Acuna (più offensivo) e Tagliafico (più difensivo) nel lato mancino della difesa. In mediana, nella casella liberata dall’infortunato Lo Celso, ha guadagnato i gradi Mac Allister. Scaloni ha preso male l’infortunio dell’interista Correa, ma solo perché lo ha nascosto, e non si cruccia più di tanto per gli acciaccati", aggiunge il quotidiano.
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