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È Lautaro il simbolo dell’Inter: il Toro è il trascinatore della squadra. Qualcuno dubitava…

È Lautaro il simbolo dell’Inter: il Toro è il trascinatore della squadra. Qualcuno dubitava… - immagine 1
L'attaccante argentino è l'uomo simbolo della squadra nerazzurra
Gianni Pampinella Redattore 

Trascinatore, capitano, leader, punto di riferimento per la squadra. Lautaro Martinez è sempre più il fulcro dell'Inter che a Riyad ha alzato al cielo la sua terza Supercoppa consecutiva e adesso insegue il bersaglio grosso. "Serve pazienza, a volte ce ne dimentichiamo. Soprattutto con gli attaccanti. Ci sono stati giorni, ormai lontani, in cui qualcuno dubitava di Lautaro Martinez, perché in certi periodi si inceppava. Cosa che accade prima o poi a tutti i campioni. Lautaro ha saputo isolarsi dal chiacchiericcio cercando solo di migliorare: si è intriso di interismo al punto da diventare non solo il cannoniere, non solo il capitano, ma addirittura il simbolo della squadra", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

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"Martinez trascina con i gol e le rincorse, con quel suo modo molto argentino (chiedere per conferma a Javier Zanetti) di essere leader. Lautaro fa: se serve parla, ma soprattutto fa. E da un po’ di tempo sta raccogliendo i frutti del suo lavoro. L’estate scorsa qualcuno pensava che fosse vantaggioso per la Juve lo scambio Lukaku-Vlahovic". 


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"Il serbo aveva 23 anni, festeggerà domani i 24, e per qualche strano motivo c’era chi voleva appiccicargli l’etichetta del bluff. Senza considerare il contesto in cui giocava, le difficoltà della Juve nella scorsa stagione con il balletto delle penalizzazioni e l’età. A 23 anni Lautaro cominciava una stagione in cui avrebbe segnato 17 gol in 38 partite: in quella precedente si era fermato a 14. Serve pazienza, serve tempo e serve fiducia. Vlahovic adesso è a quota 11 reti in 21 giornate (e 19 presenze), una media rassicurante. Ma bisogna andare oltre i gol. Nelle ultime settimane Dusan si è liberato di alcune paure ed è ritornato a essere dominante anche fuori dall’area, come nella sfida con la Roma. E alla Juve si è allungato il muso".

(Gazzetta dello Sport)

 

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