Magari quel gol si poteva prevedere. Si poteva pensare che Lautaro Martinez si sarebbe sbloccato contro il Napoli. Perché lo dicevano, lo dicono i numeri. È vero, l'ultimo suo gol risaliva al 2 ottobre, aveva segnato su rigore, contro il Sassuolo. Poi sono arrivati 336 minuti senza gol. Per un attaccante cibo puro e semplice. Contro la squadra di Spalletti (l'allenatore che lo ha lanciato da titolare dopo esser cresciuto all'ombra di Icardi) è tornato a segnare interrompendo quel digiuno. Aveva alimentato pure polemiche inutili perché arrivato in pratica negli stessi tempi nei quali è stato definito il suo rinnovo.
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Lautaro, il Napoli è la sua vittima prediletta. Sbloccato un altro tassello
L'argentino ha segnato contro gli azzurri e un suo gol non arrivava da inizio ottobre: un gol che poteva essere immaginato
Aveva sbagliato il rigore nel derby e quello gli interisti non se lo erano meritato. Così dopo il gol contro i partenopei, prima di esplodere il suo bacio di gioia verso la famiglia, ha alzato la mano, chiesto scusa, si è toccato il petto, lo stemma dell'Inter. Nei giorni precedenti si erano sprecate le preoccupazioni e gli articoli: "Che gli è successo", "Non segna più". Cose che succedono. In una carriera di attaccante pure spesso. Ma al momento giusto è arrivato il Napoli. Quando vede la squadra azzurra il Toro vede rosso: sono finora quattro i gol segnati alla formazione campana, la sua vittima preferita in Serie A. E quel gol, arrivato in una fredda serata scaldata dall'amore di San Siro, ha sbloccato un'altra casella. Era da marzo 2017 che una rete non veniva segnata da un argentino, su assist di un argentino. Allora Banega aveva dato palla a Icardi. Questa volta è stata la galoppata di Correa a consegnare a Lautaro la palla delle scuse e del riscatto. Perché quel gol vale tre punti pesantissimi.
(Fonte: inter.it)
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