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Mancano solo due giorni alla sfida tra Lazio e Inter e comincia a salire la tensione per una gara importantissima. I nerazzurri dovranno espugnare l'Olimpico per riapprodare in Champions League, compito difficile, ma al quale tutti tengono davvero tanto. In primis Luciano Spalletti che sa l'importanza di una qualificazione alla Champions, l'importanza di riportare l'inter dove merita di stare. Il tecnico è convinto di centrare l'obiettivo e ha grande fiducia nei suoi giocatori. La squadra esprime un buon calcio da tre mesi a questa parte e gli innesti di Rafinha sulla trequarti e di Brozovic in mediana hanno dato un grande apporto alla manovra nerazzurra. Per prepararsi alla decisiva sfida con la Lazio, l'Inter sta seguendo la solita routine. Dopo la sconfitta subita col Sassuolo i giocatori hanno dovuto staccare fino a martedì mattina, dopo lo scarico effettuato domenica. E Spalletti ha provato a tenere l'ambiente calmo, a proteggere capitan Icardi criticato dopo gli errori nel match di sabato scorso. Queste le sue parole sul capitano: «Se siamo ancora in lotta per guadagnarci un posto in Paradiso, molto merito è suo. È lui che ha determinato molti di quei punti che ci permettono di essere ancora in vita. Mauro non ha demeriti, ha solo meriti»
"Alla ripresa dei lavori la prima preoccupazione è stato il recupero di Miranda, considerato indispensabile in una sfida così carica di tensioni. Il brasiliano ci sarà, mentre difficilmente giocherà dal 1’ Gagliardini. Con l’azzurro - fermo da un mese per una lesione muscolare accusata nel match contro il Cagliari - rischi di bruciare una sostituzione e di mandare un messaggio sbagliato agli altri centrocampisti. Tutti devono sentirsi importanti, nessuno indispensabile. Quindi al momento il favorito per affiancare Brozovic è Vecino, che verrebbe preferito a Borja Valero anche perché contro i corazzieri di Inzaghi serviranno chili e centimetri", riporta La Gazzetta dello Sport.
Spalletti sta insistendo tanto sull'aspetto psicologico, il tecnico sa gestire al meglio le tensioni. "Con i giocatori sin dal luglio scorso ha impostato un rapporto basato sul dialogo continuo. E dopo mesi sa alla perfezione chi deve essere scosso, chi va calmato, quello cui basta una battuta e l’altro che va tenuto sempre sul pezzo".
(La Gazzetta dello Sport)
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