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Le parole chiave di Thohir: dal closing con Moratti alla cessione al Suning

Riviviamo due anni della presidenza del magnate indonesiano attraverso alcune parole con cui gli interisti hanno imparato a convivere da quando è sbarcato a Milano

Eva A. Provenzano

Erick Thohir è arrivato a Milano nell’estate del 2013. Scioccò tutti i giornalisti che lo aspettavano sotto un famoso hotel del centro, quando in un afosissimo giorno di luglio, offrì a tutti da bere. Da lì sono cominciati appostamenti, giornate in aeroporto e rincorse per strappargli anche solo una dichiarazione che potesse esaurire il desiderio di sapere di più su quell'uomo venuto da lontano. E quando lui non era in Italia toccava a Massimo Moratti dare tutte le spiegazioni del caso. All’Inter era appena cominciata una nuova era.

A novembre del 2013, dopo giorni e giorni e un’infinità di ore trascorse per cercare di capire cosa sarebbe successo, si è arrivati al CLOSING. La prima parola che hanno imparato gli interisti da quando Thohir è arrivato in Italia è stata proprio questa. Da quella sono venuti fuori tutti una serie di termini, di concetti espressi di volta in volta dal tycoon indonesiano e che possono raccontare la sua storia all’Inter.

13 Novembre2013, il CdA nerazzurro con l’Assemblea dei Soci ratificano l’ingresso in società di Thohir e soci che acquistano da Moratti il 70% delle quote societarie. Si parla di svolta epocale.

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