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Sono due gli schieramenti emersi al termine dell'assemblea di Lega che si è tenuta ieri: chi è più prudente sulla ripresa contro chi è più combattivo. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, tutti comunque concordi nel valutare «la ripresa dell’attività sportiva quando le condizioni sanitarie lo permetteranno». Tutti più o meno orientati anche a stimare in quattro settimane il tempo eventualmente necessario per la ripresa agonistica, con controlli specifici e per alcune squadre (è solo un’ipotesi) l’idea di un ritiro in un’area meno esposta al virus."
LA RIPRESA - "Così anche le date di una possibile ripartenza sono rimaste sul tavolo senza essere approfondite: 20, 24 o 31 maggio, primo week-end di giugno, addirittura fine mese. Con conseguente sforamento più o meno consistente al mese di luglio. Se ne riparlerà".
STIPENDI - "L’altro tema all’ordine del giorno di ieri era quello relativo alla riduzione degli stipendi dei giocatori. L’idea di presentare all’assemblea dei presidenti riuniti una base di intesa con l’Aic, il sindacato di categoria, si è persa nella distanza che ancora separa le parti. Una distanza che probabilmente resterà incolmabile visto il rapporto di 4 a 1: i club chiedono la riduzione degli stipendi per quattro mesi. Un passo indietro solo quando, e soprattutto se, si potranno riprendere allenamenti e partite: ma per ora, avanti così. L’Aic limita lo stop ai versamenti a un mese soltanto e non sembra intenzionata a rivedere i propri paletti. Si faranno ulteriori tentativi di avvicinamento, altrimenti i club si muoveranno in autonomia".
(Gazzetta dello Sport)
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