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Dopo la sua esperienza in Francia ora Leonardo è un uomo sul mercato. Nel corso di una sua intervista rilasciata in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, ha avuto modo di parlare del suo futuro e della sua ex squadra, l’Inter: “Dirigente o allenatore? Guardi, io mi sono limitato a cogliere le opportunità. Galliani mi ha dato quella più grande, senza di lui nulla sarebbe successo. Poi mi è stato chiesto di fare l’allenatore, poi di allenare l’altra squadra di Milano, infine mi è stato offerto il ruolo al Psg, con carta bianca per creare un progetto.
Ora ho accumulato esperienza e vedremo cosa succederà, ma un ruolo dirigenziale implica un lavoro politico e il lato politico della questione non mi piace.
Voglio vivere lo sport, quindi tornare a fare l’allenatore, perché no? Io mi sento legato alla costruzione di una squadra. Al risultato.
Mi chiama il Milan? Non credo che il Milan mi vorrebbe. Dopo quello che è successo, tornare sarebbe impossibile.
Problemi con Berlusconi? Sì. Dopo di allora non è successo più nulla, non ho avuto contatti. Niente che possa farmi cambiare idea. Quindi non vedo come sarebbe possibile un mio ritorno. Chi dà il pugno si dimentica, ma chi lo prende no.
Mi chiama Thohir? Io non so se Thohir mi voglia, in ogni caso ho un rapporto stretto con il presidente Moratti, costruito in tanti anni di vita a Milano. Moratti sa tutto di me, conosce le mie idee. Se Thohir chiamasse, lo farebbe in base alle informazioni che Moratti può dargli. E ricoprire un ruolo qualsiasi a stagione in corso non è il massimo. Questa pausa mi serve per riflettere, godermi la famiglia e tutto quello che ho vissuto in questi anni frenetici. Ma non voglio stare molto fuori dai giochi. La squalifica è stata molto dolorosa, ma per fortuna, strascichi legali a parte, è finita".
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