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Quello successo settimana scorsa, in casa Inter, potrebbe essere stato lo spartiacque a livello societario. L'esonero di De Boer, infatti, ha fissato una nuova data nella vita dell'Inter, la fine della gestione diretta di Thohir, passato inevitabilmente in secondo piano (anche per questioni extrasportive per la morte del padre), la conferma che Moratti in questo momento sia in disparte (suggeriva Leonardo) e l'inizio vero e proprio dell'era Suning. Per scegliere il sostituto dell'olandese, infatti, i cinesi hanno voluto metterci la faccia. L'ormai famoso casting per decidere chi mandare in panchina fra Pioli, Marcelino e Zola, ha portato sulle spalle dei cinesi critiche e battute, ma da un altro punto di vista, non si può che evidenziare come Suning abbia voluto valutare personalmente ogni candidato, prima di prendere una decisione fondamentale per il proseguo della stagione. Alla fine la nuova proprietà ha ascoltato il consiglio della corrente italiana del club - Zanetti, Ausilio e Gardini -, aumentando così il carico di responsabilità su questi dirigenti, ma al tempo stesso ha voluto inviare un segnale chiaro all'ambiente, inserendo ulteriori suoi manager nell'organigramma e dando di fatto il via al cambio gestionale rimandato l'estate scorsa. E' stato sollevato dall'incarico di amministratore delegato Michael Bolingbroke, braccio destro di Thohir, sostituito ad interim da Liu Jun, vice-presidente di Suning Sports Group (mentre nel cda è entrato Zhenyu Gong). Dirigente, Liu, che resterà di base a Milano per vivere maggiormente il club, tant'è vero che ha presenziato alla conferenza stampa di presentazione di Pioli e anche alla sua prima amichevole, sabato contro il Chiasso.
(Tuttosport)
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