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Un interessante articolo dell'edizione odierna di Libero mette in evidenza l'operato di Milan Lab e il numero di infortuni occorsi ai giocatori rossoneri in questi anni, culminati con i gravi casi di Gattuso e Cassano: «Centro pensato, voluto e costruito dal chiropratico Jean Pierre Meersseman ed entrato in funzione nel marzo 2002. Un grosso investimento che prometteva di ridurre il problema degli infortuni della squadra rossonera. Le cronache delle ultime stagioni ci raccontano però di problemi fisici a raffica - spesso inspiegabili o mal diagnosticati - fino agli ultimi incredibili casi di Rino Gattuso e Antonio Cassano. Tante le ipotesi sul malore causato a Malpensa e qualche ombra sul centro rossonero: stress (l’aspetto mentale è tra i più importanti per il Lab), un virus o un difetto cardiaco. E in tal caso si tratterebbe di un problema non diagnosticato o sottovalutato. Le stesse ombre che avvolgono il caso Gattuso, colpito sì da un male rarissimo (paresi sesto nervo cranico), ma sceso in campo contro la Lazio nonostante qualche problema di vista. Una beffa per chi legge sul sito del Milan che "la prevenzione e l’approccio sistemico rappresentano i principi cardine sui quali poggia le proprie basi il MilanLab"».
Le prime accuse a MilanLab giunsero nel 2008 come ricorda Libero: «Da Ronaldo, fermo per mesi per un infortunio muscolare nonostante le cure sperimentali. Da lì tutto è crollato: la schiena di Nesta (un problema preannunciato da Meersseman, ma poi precipitato), la pubalgia di Kakà («sono migliorato più una settimana in Nazionale che in cinque con il Milan», fu la celebre frase del brasiliano), la coscia di Borriello (operando una ciste si scoprì il distaccamento del muscolo dal tendine).
Per non parlare dell'ingerenza di MilanLab sugli acquisti futuri: «Il Lab ha bloccato gli arrivi di Poulsen, Gallas e soprattutto Aly Cissokho: problemi ai denti, al pube e respiratori per il francese. Il terzino sembrava un catorcio ambulante durante la trattativa con il Porto: finito al Lione, in due anni ha giocato 60 partite alla grande».
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