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Il ritardo di Mauro Icardi dalle vacanze in Argentina ha acceso la miccia in casa Inter. Spalletti aveva inizialmente fissato la ripresa per lunedì 7, poi è stata spostata al giorno dopo alle 11, ma Icardi non è riuscito ad arrivare per problemi di volo e si è presentato il giorno successivo. "Icardi ha avvertito del problema aereo il club, ricevendo in risposta una tolleranza fino alle 17, più o meno l’orario del rientro di Lautaro Martinez, anche lui in arrivo da Buenos Aires e presentatosi ad Appiano con un ritardo contenuto di 45 minuti. Anche «el Toro» si beccherà una multa, seppur di dimensioni molto minori a quelle di Mauro", si legge su La Gazzetta dello Sport.
"Icardi infatti non si è proprio presentato neppure nel pomeriggio, nonostante nel centro sportivo ci fosse lo staff tecnico ad aspettarlo. Tutto rimandato a ieri mattina, quando Mauro si è scusato con la società, con i compagni e con l’allenatore per l’appuntamento saltato. Ma non è bastato, perché l’Inter ha scelto la linea più dura. E i dirigenti, sfruttando la sponda del regolamento interno firmato dagli stessi calciatori, ha optato per una multa pesantissima, fissata in 100 mila euro. Non è una carezza, ma un pugno. Per due motivi. Primo perché – sostiene il club - Icardi è il capitano del gruppo, è quello che per definizione – e non solo simbolicamente – dovrebbe presentarsi non solo puntuale, ma in anticipo nel giorno della ripresa. E nulla sposta il fatto che il volo da Baires sia stato cancellato: il centravanti avrebbe dovuto fare in modo di evitare il contrattempo, magari scegliendo un’opzione di viaggio che gli consentisse un rientro anticipato, meno a ridosso dell’appuntamento con Spalletti. Secondo punto: il caso pre Inter-Napoli di Nainggolan ha fissato un’asticella sotto la quale la società non vuole più abbassarsi. Iil comportamento del Ninja era più grave, non fosse altro perché reiterato. Ma è chiaro che con l’arrivo di Marotta il club ha sposato la linea dell’intransigenza", riporta il quotidiano.
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