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Dopo il pareggio in Champions in casa del Barcellona, l'Inter vince in campionato battendo a San Siro la Salernitana. Ieri si è vista una squadra padrona del campo e serena.
"Prendete Barella. Fino a una dozzina di giorni fa sembrava un calciatore in guerra con il mondo, compagni di squadra inclusi. Era insofferente all’errore (altrui) e lo sottolineava con gesti e sbuffi di sempre più crescente platealità, consumandosi così. Prendete Skriniar e quell’atteggiamento elettrizzato di chi aveva qualcosa da dimostrare ma che diventava un sovraccarico di energie mal spese. Prendete Inzaghi e quel suo camminare gesticolando davanti alla panchina: dava indicazioni o alimentava confusione? Prendete adesso l’Inter di ieri, quella di un “normale” successo sulla Salernitana fatto di leggerezza e concentrazione, vale a dire lo stato mentale di chi è sicuro di sé e i nemici non se li porta dentro, non più", spiega Repubblica.
"Oggi Barella non cazzia ma incoraggia, oggi Skriniar non strafà ma fa il suo, oggi Inzaghi ritocca e più spesso asseconda andando a tempo con le cadenze del gioco: più che le due partite con il Barcellona, è proprio questa contro la Salernitana (e contro i suoi incessanti 5000 tifosi al seguito) a sradicare definitivamente l’Inter dalla crisi perché ieri ha giocato in armonia, in allegria, in certi momenti persino per il puro piacere di farlo. Barella è stato il migliore, si sta evolvendo in tuttocampista di raffinatissima qualità (ieri gol e assist) e soprattutto non sacramenta più in faccia al mondo, alleati compresi", aggiunge il quotidiano.
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