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Battuto il Benevento e Inter di nuovo quarta, grazie anche alla vittoria del Milan in casa della Roma. Domenica sera Milan e Inter saranno di fronte a San Siro per un derby infuocato. Nonostante la vittoria, la squadra di Spalletti non ha convinto e si aggrappa al ritorno di Mauro Icardi per la stracittadina. Il capitano vuole una maglia da titolare, dopo aver recuperato dall'infortunio muscolare, per aiutare i nerazzurri a conquistare tre punti fondamentali e per raggiungere quota 100 gol in Serie A.
"Mauro questa settimana lavorerà accuratamente per completare il recupero dall’elongazione alla coscia destra patita ormai un mese fa. Il popolo nerazzurro contro il Milan vorrebbe giocarsi la quartina: il centesimo gol in Serie A di Maurito (89 con l’Inter e 10 con la Sampdoria), il 58 perché domenica sarà il 58° giorno dall’ultimo gol (5 gennaio a Firenze), il 9 come il suo numero di maglia e il 4 come la posizione di classifica minima da continuare a inseguire per tornare in Champions. All’andata Icardi segnò una tripletta al Milan, tre gol che consentirono ai nerazzurri di vincere 3-2. Dopo quella partita l’Inter restava in scia al Napoli (24 punti a 22) schiantando il Milan al decimo posto, lontano 10 punti. Un girone dopo è cambiato molto. Ciò che non sembra esser cambiata è la necessità di questa squadra dei gol di Icardi. Ivan Perisic si è spento il 3 dicembre con il Chievo, Antonio Candreva non ha ancora segnato una volta, chi ruota nelle vesti di trequartista ha inciso troppo poco (3 gol Brozovic e 1 Borja Valero). D’altronde se dopo Icardi e Perisic, il terzo miglior marcatore in campionato è Skriniar (4 centri) qualcosa vorrà dire".
Nella sfida col Benevento, Icardi era a disposizione e si è riscaldato a lungo, ma Spalletti una volta in vantaggio ha preferito non rischiare l'argentino e tenerselo in forma per la sfida coi rossoneri. "Ha preferito risparmiargli eventuali contrasti e allunghi, confidando nelle capacità dei suoi compagni. E Maurito stesso si è complimentato con loro attraverso instagram: «Bravo Skri, bravo Andre, bravi tutti, bravi fratelli. Grande lavoro di squadra. Si continua…». Essere capitano significa anche questo. E lui da tale si è comportato, sostenendo i compagni anche da bordo campo".
(La Gazzetta dello Sport)
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