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L’Inter va in Cina. Manca solo Moratti. Resta un dubbio relativo a lui e Thohir

Lorenzo Roca

Proseguono le operazioni per il trasferimento del pacchetto azionario di maggioranza dell'Inter nelle mani del gruppo Suning

Proseguono le operazioni per il trasferimento del pacchetto azionario di maggioranza dell'Inter nelle mani del gruppo Suning. Da ieri intanto a Nanchino è sbarcato il vice presidente Zanetti. L’ex capitano rimarrà un punto di riferimento per la nuova Inter cinese. Gli altri dirigenti nerazzurri (Bolingbroke, Gardini e Gandler) partiranno domani da Milano, mentre Ausilio resterà in Italia a lavorare sul mercato in attesa delle indicazioni che arriveranno. Non c’è tempo da perdere. In Cina non ci sarà neppure l’ex patron Massimo Moratti perché questo weekend ci sono le elezioni comunali e la moglie Milly è tra i candidati e l'ex presidente nerazzurro non le ha voluto far mancare il suo sostegno. In realtà la presenza di Moratti non era necessaria perché le firme si possono mettere anche a distanza. Di certo c’è che anche lui, che martedì di fronte ai giornalisti aveva frenato, ha aperto all’ipotesi della cessione ormai completata. Resta da capire se Moratti era stato messo al corrente dall’indonesiano dell’intera operazione, ma a questo punto è un dettaglio. Perché Moratti aveva deciso di esercitare la sua clausola per obbligare Thohir a comprare il 29,5% e il presidente, che non aveva la disponibilità per chiudere l’acquisto dal socio, ha trovato un acquirente della maggioranza nonché un nuovo partner potentissimo.

(cds)