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LionRock Capital: “Vogliamo che i tifosi dell’Inter spendano. San Siro? Troppo vecchio”
Sull'edizione odierna de Il Sole 24 Ore viene proposta un'intervista a Daniel Tseung, numero uno di LionRock Capital, il fondo d’investimento di Hong Kong che nei mesi scorsi ha acquisito il 31% dell'Inter, sostituendo nel governo del club nerazzurro Erick Thohir, affiancando così Suning. Tseung e il suo braccio destro Tom Pitts hanno illustrato il loro progetti per l'Inter:
IMPERO - "Lionrock ha in mente un impero sportivo mediatico e commerciale da costruire attorno al prestigioso club nerazzurro: nel mirino ha messo aziende italiane nella fascia tra i 100 e i 200 milioni di fatturato. «Stiamo cercando piccole e medie imprese, marchi interessanti ma piccoli, aziende familiari in salute che non sono presenti in Cina e hanno bisogno di un aiuto per allargare il loro giro d’affari», annuncia Tseung. «Dalle partite in tv fino al merchandising, il calcio è quello per cui la gente è disposta a pagare», nota Pitts. «Il calcio, più in generale tutto lo sport, è una passione. Noi vogliamo trasformare quella passione in business; far sì che i tifosi dell’Inter spendano per la loro passione», promette Pitts".
PROPOSTA - «Prima di accettare la proposta di Zhang, abbiamo discusso molto - ricorda Tseung - . Entrare come soci di minoranza presentava criticità, ma la governance funziona benissimo». A Tseung e Pitts, Zhang ha riservato due posti in consiglio. La nuova Inter ha una caratura da multinazionale: il cda è tutto straniero, gli unici italiani sono Marotta e il co-ad Alessandro Antonello. C’è anche il direttore finanziario, figura da società quotata, ma il fondo nega qualsiasi interesse a uno sbarco in Borsa: si chiama Tim Williams e viene dal Manchester United per dare al club una struttura da vera azienda industriale.
NUOVO STADIO - "Nel calcio di oggi c’è una diretta correlazione tra ricavi e successi: i club più vincenti sono anche quelli con maggiore fatturato. Per stare tra le “grandi” l’Inter ha bisogno di aumentare il fatturato. Ma per farlo ci vuole un nuovo stadio: il rifacimento del Meazza è un Godot atteso da almeno 20 anni. «San Siro è famoso in tutto il mondo, un monumento del calcio, ma oggi non è adeguato: troppo vecchio e fatiscente». Tseung e Pitts non si sbilanciano, si limitano a dirsi «fiduciosi» su un accordo con il Comune di Milano, ma difficilmente si sarebbero impegnati sei mesi fa senza precise garanzie sul progetto. L’astronave che svetta tra le case di White Hart Lane, sobborgo londinese della working class, è costata circa un miliardo di sterline. Per avvicinare lo stadio Meazza ci vorrà un grosso impegno finanziario".
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
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