Lo ha voluto e lo ha portato all'Inter. Beppe Marotta, ad nerazzurro, siede accanto ad Antonio Conte nella conferenza stampa di presentazione dell'allenatore che si tiene nella sede del club in via della Liberazione, in centro a Milano. E' l'incontro che anticipa la partenza per il ritiro di Lugano che si terrà dall'8 luglio al 14 luglio. Il dirigente interista risponde alle domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa tra cui anche il direttore di FCINTER1908.IT. Vi riportiamo live le parole dell'amministratore delegato: «Siamo al primo giorno della nuova stagione, ma prima di lasciarci andare ai temi della stretta attualità rimarco con orgoglio il fatto che l'Inter è uscito dal settlement agreement ed è un buon viatico per il futuro. La proprietà ha dimostrato di quanto ami il club con un impegno forte e garantendo stabilità a questo gruppo. Il merito va ascritto al management, va riconosciuto loro il merito, rappresentati da Antonello e Ausilio. Sicuramente ora le difficoltà sono inferiori rispetto al passato. Steven Zhang inizia la stagione da presidente e per lui e per noi due ad esistono due diritti. Quello di scegliere gli uomini che compongono il progetto e i valori che caratterizzano attività e vita della società. Per quanto riguarda i valori c'entra il palmares, ogni traguardo è stato ottenuto con cose importanti fatte. Tre i valori che analizzo: la cultura del lavoro, la cultura della vittoria che ha portato ai risultati e il senso di appartenenza che ti fa amare questi colori e la maglia. Quando parlo di uomini intendo sottolineare quello che abbiamo fatto: in Conte crediamo. Sono nel calcio da tanti anni, spesso mi è stata fatta la domanda su quanto vale la presenza di un allenatore nella gestione di una società. Non lo so, ma credo che la figura dell'allenatore sia fondamentale, ha una valenza forte. Lo conosco bene e tengo conto dei risultati ottenuti in diversi Paesi e in diverse forme, da giocatore e da allenatore. I valori che ha conosciuto vogliamo estenderli a tutta la società per dare soddisfazioni ai tifosi per ottenere risultati in linea con quanto fatto finora dal club».
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Marotta: “Crediamo in Conte. Icardi? Della Juve neanche l’ombra. Dybala? Ora utopistico. Barella…”
L'amministratore delegato nerazzurro incontra i giornalisti insieme all'allenatore nel giorno della sua presentazione ufficiale
-Quando è nata l'idea di Conte?
L'idea è nata perché ritenevamo fosse necessaria una figura come la sua in questo momento storico dell'Inter per il suo profilo dell'Inter. Non abbiamo interpellato nessun altro allenatore, lo abbiamo contattato e poi siamo passati alla sottoscrizione del contratto. Il fatto che ci si conosca ha facilitato tutto e abbiamo subito stilato un programma ambizioso che rispecchia la valenza della società.
-Mercato?
Siamo in una fase di mercato ancora in corso. Ausilio sta eseguendo tutto in maniera egregia. E' giovane ma un bravo direttore sportivo, stiamo cercando di sistemare la squadra: dobbiamo avere obiettivi ambiziosi, costruire una squadra forte tenendo conto dell'equilibrio dei conti. Siamo ancora in una fase di cantiere, non dobbiamo fare cose in frettissima perché la fretta è cattiva consigliera. Le idee sono chiare, ma serve pazienza e lo dico anche all'allenatore. Perché gli obiettivi che ci siamo prefissati sono importanti.
-Perché Icardi e Nainggolan non rientrano in questo progetto e Icardi andrà alla Juventus?
Quando si definisce un progetto si individuano i profili necessari per raggiungerlo. Non è corretto entrare nei particolari: la società, con la condivisione di tutte le parti, è arrivata a questa conclusione, è una conclusione sofferta, ma siamo dirigenti esperti e non sprovveduti. Abbiamo l'obbligo di rispettare gli uomini e i giocatori che sono asset patrimoniali e non vogliamo sciupare questo patrimonio. Ma le scelte vanno fatte con coraggio. Abbiamo deciso di fare così senza mancare di rispetto a due professionisti. Dichiararlo fa parte di questo mondo. Non gli mancheremo di rispetto, si alleneranno con noi: hanno questo diritto e lo rispetteremo. In questo momento non ci sono le condizioni perché Icardi vada alla Juventus. Il calciatore è protagonista del suo futuro. Innanzitutto bisogna soddisfare le esigenze del calciatore e la volontà del giocatore è prioritaria rispetto alla volontà della società. Fino a questo momento della Juventus non si vede neanche l'ombra.
-Le dichiarazioni su Barella sono di Giulini e Petrachi, ci sarà un affondo da parte dell'Inter?
Abbiamo lette le dichiarazioni di due dirigenti che stimo personalmente e rispetto quanto hanno detto anche se non sono d'accordo. Normale che quando una società deve vendere può fare il prezzo che vuole ma il compratore può stabilire equità e valore di un giocatore. Fa parte della negoziazione. Si tratta di esprimere una dinamica di mercato tra parte che vende e parte che compra, esiste una congruità di valore da stabilire.
-Strategia su Barella?
E' uno scenario di una partita a scacchi dove il venditore cerca di essere più abile del compratore. Non nascondo che Barella sia un obiettivo però poi tutto deve essere anche valutato nell'ottica della congruità dell'operazione e delle difficoltà che ne conseguono. Il fatto che lui abbia espresso preferenza nei nostri confronti non vuol dire più di tanto perché c'è rispetto nei confronti della sua società e anche la consapevolezza che ci muoviamo con razionalità nel rispetto dei nostri parametri e alle nostre considerazioni rispetto a quello che secondo noi è il valore del giocatore. Quindi siamo in una fase interlocutoria.
-Icardi più padrone del proprio futuro, se dovesse rimanere all'Inter diventerebbe un problema?
Se dovesse succedere ci ritroveremmo a fine mercato e ne parleremmo in maniera dettagliata. Oggi bisogna essere ottimisti e avere una visione diversa rispetto alla tua.
-Quali sono le aree da migliorare?
Sono arrivata a punta di piedi e mi sono messo al fianco dei dirigenti che c'erano e mi sono unito a loro nell'individuare le cose su cui bisogna lavorare. Serve alzare l'asticella ma dobbiamo portare avanti anche quelle qualità umane, dare una mentalità vincente, non solo alle componenti tecniche ma anche a chi lavora a supporto. Credo sia il mio compito principale ma con Antonello e abbiamo il compito di scegliere uomini che definiscono un modello vincente, sono soddisfatto delle scelte fatte e sono fiducioso per il futuro.
-La sfida Perisic: farà un ruolo di sacrificio. Avete già parlato col giocatore di questo e se può essere chiave di svolta della nuova Inter?
E' una domanda tecnica, giusto girarla all'allenatore.
-Idea Conte nasce prima o dopo caso Icardi o se aveva da subito questa idea?
E' nata quando abbiamo valutato l'idea di un futuro migliore. E' stata una scelta condivisa e poi siamo passati ad approccio e trattativa. Il motivo è che impersonificava il miglior profilo in circolazione per i risultati che ha dalla sua parte e rispondeva alle nostre esigenze.
-Scambio Icardi-Dybala?
Giusto parlare di cose che si possono concretizzare. Al momento è utopistico parlarne. Anche se conosco bene Dybala e so quanto vale. Da qui a parlare di uno scambio del genere mi pare utopistico, ma restiamo alla finestra: tutto è aperto e vediamo cosa succede.
(Fonte: FCINTER1908.IT, da Milano Daniele Mari)
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