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Per noi è una battaglia. Giacinto Facchetti è stato un grande capitano, un grande presidente e un grande uomo e non riusciamo a tollerare che qualcuno, anche solo uno, chiunque sia, tra i milioni di tifosi juventini nel mondo si arroghi il diritto di prendersi gioco di lui e della sua tragedia. Ieri sera Fcinter1908.it, prima di tutti, (http://www.fcinter1908.it/?action=read&idnotizia=39486) in un articolo, vi ha segnalato uno stendardo che sulle tribune del San Paolo, nel settore ospiti, riportava sul numero 48 ('il morto che parla' nella smorfia napoletana.ndr) il nome di Giacinto.
Girovagando sui blog e tra i gruppi nerazzurri di Facebook siamo arrivati a fare un'altra 'bella' scoperta: quello stendardo, striscione, chiamatelo come vi pare, non è spuntato per la prima volta durante la partita Napoli-Juve, ma esiste da molto più tempo e gira sui campi italiani da mesi ormai. Ne è prova una foto con la data che risale alla gara del 12 settembre 2011 (sopra). A quanto pare è lo stesso. Possibile che ancora nessuno, tra chi di dovere, se ne sia accorto e che questa specie di cimelio dell'orrore riesca ad entrare regolarmente negli stadi italiani?
Quello striscione lo abbiamo visto con i nostri occhi (e quelli bastano a chi ha la coscienza pulita e racconta la verità per mestiere) grazie alle telecamere tv che lo hanno ripreso più volte a fine partita insieme a tutta la panoramica sullo stadio San Paolo. E lo abbiamo visto benissimo: erano pure -se ce ne fosse bisogno - immagini in hd.
Dopo il nostro articolo, purtroppo, non è arrivata nessuna multa, nessuno si è scandalizzato troppo, tranne gli interisti naturalmente. Perché in fondo chi tocca Giacinto è un po' come se toccasse ognuno di noi.
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