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A InterChannel va in onda il revival della Next Generation Series. Ospite della trasmissione condotta da Alessandro Villa, Samuele Longo, attaccantino entrato nei cuori degli interisti per una stagione al bacio incorniciata con la vittoria europea e quella del campionato Italiano. L'Inter ha appena comprato la metà del cartellino in possesso del Genoa e il suo futuro sembra tutto nerazzurro.
BEI RICORDI - Il giocatore nerazzurro è chiamato a commentare la partita contro il Psv Eindhoven, nella quale lui si rende protagonista segnando due gol: "Ci siamo un po' ricreduti, era stato brutto perdere a Londra e vincere quella partita ci ha dato l'occasione di credere che si trattasse solo di sfortuna. Bessa ha fatto un gran bel gol partendo da centrocampo. Poi siam passati sul due a zero, io ho raddoppiato. E' arrivato il loro pareggio, poi il mio gol all'ultimo secondo. E' stato un piacere segnare quei gol ed è un piacere rivederli, soprattutto quando si vince. Tutte le partite potevano finire con qualsiasi risultato e nessuno poteva recriminare".
ALL'ATTACCO - "Se ho rimpianti? Va bene per come sta andando. Certo ogni anno si può migliorare il numero di gol. Se per esempio la traversa della finale sarebbe entrata, sarebbe stato bellissimo, ma va bene così", spiega Samuele.
E CHI SE L'ASPETTAVA? - Il bomberino ha anche aggiunto: "Era solo una delle prime partite con Strama, ma lui ci ha dato un'identità di gioco fin da subito. Soffri le difese strette? Se ho campo è meglio, ma queste partite da dentro o fuori danno qualcosa in più. Ci credevamo, ma ancora pensare di alzarla era solo un'idea, un sogno. Ci abbiam sempre creduto. Dopo la sconfitta con il Tottenham sono arrivati risultati positivi. A Lisbona è scattato qualcosa...".
ESULTANZA - "Come nasce? con la mia ragazza. Volevo regalarle il cuore era già troppo scontato, abbiamo trovato questa cosa qui che non vuol dire niente di per sè. Magari portafortuna, speriamo", racconta Longo.
RETROSCENA - Il giocatore nerazzurro ne ha rivelato uno che riguarda Stramaccioni, suo allenatore ai tempi della Next Generation: "Il mister mi ha chiamato sull'areo, mi sono seduto vicino a lui e mi ha mostrato come dovevo giocare. Mi ha spostato di ruolo e mi ha fatto giocare da esterno. Mi sono trovato bene, anche se mi piace di più fare la prima punta. Se lo fa Eto'o lo faccio anche io senza dubbio. Ci sono movimenti diversi da fare. L'insegnamento più grande di Strama? Tante cose sul campo e tanti valori umani, ci ha insegnato tanto e lo ringrazieremo sempre".
SE IL BUONGIORNO SI VEDE... - La Next Gen Series è stato il primo trofeo importante vinto dal giovane interista: "E' il primo, si, il primo importante e - sperando di avere una carriera - credo che sarà sempre un ricordo piacevole".
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