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I numeri sono inequivocabili. Nei sui 18 mesi alla Roma (seconda avventura nella Capitale), Spalletti ha vinto 2 partite su 3, per una percentuale di vittorie del 66,21. Dai tempi di Mourinho, in casa Inter, nessuno è riuscito ad avere lo stesso tipo di ritmo. E' vero c'è stata l'eccezione di Leonardo (65,63%), ma è durata lo spazio di mezza stagione. Gli altri, addirittura, hanno avuto una media inferiore al 50%: da Benitez a Ranieri, da Stramaccioni a Mazzarri, da Mancini (incapace di ripetersi ai livelli della prima epoca interista) a de Boer. Si è parzialmente salvato Pioli, che, prima di essere allontanato, ha comunque portato a casa il 51,85% di successi. Restano Gasperini (0 vittorie) e De Vecchi (60%), ma son stati in panchina troppo poche volte per essere presi in considerazione. Per scegliere Spalletti, Suning ha guardato anche ai numeri. Perché quelli sono dati concreti e stavolta la proprietà nerazzurra non intende fallire stagione. La speranza è che il tecnico di Certaldo si posa trasformare in una sorta di “Special Two”. Peraltro, Mourinho e Spalletti sono stati rivali in un campionato e le polemiche a distanza non sono mancate. Il portoghese, infatti, dedicò proprio al collega due tra le sue più celebri espressioni: «Zero titoli» e «Prime time». Chissà che proprio Spalletti non riporti un titolo nella bacheca nerazzurra....
(Corriere dello Sport)
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