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Lukaku-Brozovic, la pace più dolce con la vittoria nel derby. Per Conte sono due fulcri dell’Inter

Andrea Della Sala

I due giocatori dell'Inter sono fondamentali per il tecnico e il loro litigio è totalmente rientrato

Lo spogliatoio dell'Inter è unito e saldo e lo ha dimostrato nel derby contro il Milan di sabato sera; anche Lukaku e Brozovic. I due protagonisti della nota discussione a fine primo tempo con lo Slavia Praga sono stati tra i protagonisti del derby.

"La pace più dolce. Ci sono tanti modi per cancellare un litigio. Beh, firmare insieme la vittoria in un derby è senz’altro tra i migliori, come hanno dimostrato Lukaku e Brozovic. Che poi, in campo, si sono scambiati abbracci sinceri a dimostrazione che quanto avvenuto nell’intervallo del match con lo Slavia Praga era da considerare rientrato. Era quello che si aspettava pure Conte, che non si è mai preoccupato dell’episodio in sé, semmai del fatto che fosse trapelato. Per il resto, il belga e il croato sono da considerare due cardini del suo impianto di gioco", spiega il Corriere dello Sport. 

BROZOVIC - "Il primo lo ha voluto a tutti i costi, dopo averlo inseguito in un altro paio di occasioni (Juve e Chelsea) e raggiungendolo solo quando è sbarcato a Milano. Il secondo se l’è ritrovato già in casa: non ne ha mai messo in discussione il ruolo, anzi nel momento in cui ha cominciato a frequentarlo tutti i giorni, si è convinto sempre di più del suo valore e di quanto possa ancora alzare il suo livello. Brozovic è il fulcro della manovra: sa verticalizzare, sa cambiare fronte dell’azione, ma sa anche cucire il gioco. In più è instancabile, visto che per media è il giocatore che corre di più in A. Quest’anno avrebbe anche un vice, quel Sensi che se la sta cavando alla grande da mezz’ala o da trequartista, ma difficilmente Conte farà a meno del croato".

LUKAKU"Stesso discorso per Lukaku, impiegato contro Udinese e Slavia Praga pur avendo mal di schiena e senza che avesse potuto allenarsi. Ora il problema è rientrato e gli effetti si sono visti, altrimenti quel colpo di testa in torsione, per beffare Donnarumma, non sarebbe riuscito a farlo. La voglia di lavorare insieme, però, è stata reciproca. Anche il belga infatti ha fatto di tutto per diventare un giocatore di Conte e lo ha confermato proprio dopo il derby, in un italiano quasi perfetto. Con lui, infatti, è convinto di poter crescere e migliorare. Intanto si gode Milano, dove si trova alla grande. E non potrebbe essere altrimenti da uomo-derby", si legge sul Corriere dello Sport.