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Lukaku: “Vorrei andare a trovare Eriksen. Le critiche? Mi scivolano. E all’Inter…”
Romelu Lukakuha parlato nella conferenza stampa che anticipa la partita contro la Danimarca. L'attaccante era in sala conferenze accato al suo ct, Roberto Martinez per illustrare la gara contro i danesi. L'amico di Big Rom, Eriksen purtroppo non ci sarà dopo quanto gli è accaduto nella gara con la Finlandia. Inevitabile per il belga parlare anche del compagno dell'Inter al quale ha dedicato il primo gol segnato all'Europeo. «Vorrei andare a trovare Chris in ospedale. Ne ho già parlato con il mio allenatore e lui è d'accordo con me. Ma c'è tanta gente comunque attorno a lui, vedremo, magari lo vedrò più avanti. Al decimo minuto della gara con la Danimarca fermeremo la palla e applaudiremo per Chris. Applaudiremo insieme alla Danimarca. È ovvio, sarà il nostro omaggio».
«Quello che ha fatto Simon Kjaer è molto importante. Quello che ha fatto è servito a salvargli la vita. Non sarebbe un male se i calciatori potessero prendere lezioni su cosa fare in situazioni del genere. I danesi hanno avuto il sostegno dello psicologo? E' normale per i danesi. Ma noi non ne abbiamo bisogno. Detto questo, questo incontro sarà una vera sfida e soprattutto a livello mentale. I danesi sono un avversario formidabile. Lo abbiamo imparato durante la Nations League», ha aggiunto.
L'attaccante nerazzurro ha parlato anche dell'iniziativa di tante nazionali di inginocchiarsi prima delle gare contro il razzismo: «Personalmente non sto combattendo solo per la questione del razzismo nei confronti della gente di pelle nera. Sto combattendo contro ogni discriminazione. Ho parlato con un giocatore russo che si è scusato. Non sono interessato comunque a quello che fanno gli altri ma solo alla mia squadra».
Gli hanno anche chiesto della sua esperienza in Italia e all'Inter: «In Italia sono migliorato nel gioco. Ho una visione migliore e cerco di essere più coerente. Voglio essere più coerente dall'inizio alla fine della partita», ha sottolineato il giocatore. «Sono molto più tranquillo da quando sono diventato papà. Dopo tre anni al Manchester e due all'Inter mi sono calmato. Gestisco meglio le critiche. Adesso mi scivolano addosso. Se sono un leader? Vincent Kompany è stato il nostro leader, quello di questa generazione. Oggi è stato sostituito da diversi giocatori. Rimango sempre a disposizione di tutti. Ma non c'è un solo leader in questo gruppo. Questo ruolo è condiviso da tutti».
(Fonte: hln.be)
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