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L’ossessione di Lukaku e un amore che non basta mai: quante domande senza risposta

Sabine Bertagna Vice direttore 

La ricerca ossessiva di amore, un popolo tradito e una domanda senza risposta: perché?

La storia tra Lukaku e l'Inter finisce bruscamente in una sera di mezza estate, dopo un clamoroso ripensamento puntellato da tentativi di tradimento impensabili anche per la trama ingegnosa di un libro di fantascienza. Le domande che sono affiorate nella mente dei tifosi nerazzurri sono tante. Poche di queste hanno trovato - ad oggi - la giusta risposta. Che cosa è successo nelle settimane immediatamente successive alla finale di Champions League persa contro il Manchester City? Quali pensieri macchinosi hanno attraversato la testa di Big Rom e lo hanno convinto che mandare tutto all'aria, dopo aver mosso mari e monti per tornare, fosse la soluzione migliore per il suo futuro?

Perché Romelu ha un potere che non tutti hanno. Rendere possibili cose impensabili. Come quella di convincere il Chelsea a rimandarlo all'Inter in prestito dopo aver sborsato 115 milioni. Quel potere nasconde una fregatura. Si realizzano imprese, ma si rischia di rovinare tutto in un battito di ciglia. E così è stato. I momenti migliori Romelu Lukaku li ha vissuti quando è stato prepotentemente amato. Dal suo allenatore, dai suoi tifosi. Quando ha sentito quel calore, Romelu ha fatto una grande differenza. Ha un fisico che non gli permette di allenarsi in maniera distratta. O lo fa al mille per mille oppure fatica ad entrare e rimanere in forma e perde quella fantastica caratteristica che gli permette di spaccare le partite con i suoi strappi. Ha bisogno di un pubblico, Romelu. Perché senza quel pubblico lui scompare. Diventa una persona normale e con il passare del tempo cede al nervosismo. Incomincia a guardarsi intorno alla ricerca di quel fuoco che non può mai rimanere spento. Quasi fosse un'ossessione. Si tratta di questo, forse. Della ricerca ossessiva d'amore. Senza non c'è pace. 

Lukaku ha dato il meglio con Conte. La loro è stata una storia di feeling clamoroso, di carote e bastone, di amore portato all'eccesso. Due anni al massimo. Con qualche ombra, certo. Il ritorno di Lukaku all'Inter dal Chelsea è una favola stupenda solo nelle intenzioni. Big Rom si infortuna e salta gran parte della stagione. Quando torna è una riserva. La tanto agognata LuLa si vede poco. La magia non si ricompone esattamente come se l'era figurata Romelu. I tifosi sono al suo fianco ma non basta. Anche Inzaghi è al suo fianco. La società, l'Inter, tutti. Non basta nemmeno quello. Improvvisamente le sue intenzioni cambiano. E dopo lo stupore sopraggiunge la rabbia. Perché? Spiegalo tu, Romelu, ai piccoli tifosi che hanno comprato la tua maglietta. Spiegagli con parole semplici perché. Perché noi non ci riusciamo.

La storia tra Romelu e Mourinho non è mai stata una storia di particolare amore. Fu José a mandarlo dal Chelsea in prestito all'Everton. Ma Mou ha tutte le armi per poter sfruttare al meglio Big Rom. Lui sa come, quando e quanto amare. Big Rom è diventato un'improvvisa e allettante occasione di mercato. Alla fine della sessione di calciomercato era praticamente senza un club, fuori dal progetto del Chelsea. La Roma non ha esitato. La piazza lo ha accolto come un re. Lukaku è un giocatore che sposta gli equilibri, l'euforia è più che comprensibile. Una volta gli piaceva essere chiamato il re di Milano. Ora farà la stessa cosa a Roma. Basterà questo calore a spegnere la sua irrequietezza? La mano sul cuore appena sceso dall'aereo privato dei Friedkin è un'istantanea da conservare per fare i conti con il futuro. Si possono amare tifoserie e piazze diverse. Ma bisogna stare attenti a non tradirle. E chiedersi per cosa si vuole essere ricordati. Il cuore, in questo calcio, è un organo sopravvalutato. Di amore all'Inter Lukaku ne ha ricevuto tantissimo. Probabilmente troppo. 


 

 

 


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