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Lukaku, oggi la verità: tutte le ipotesi sul futuro. “Marotta ha fatto capire che…”
È il giorno della verità. Oggi è in programma il summit tra Romelu Lukaku e il Chelsea dopo le dichiarazioni d'amore verso l'Inter nell'intervista rilasciata a Sky. Tante le ipotesi sul tavolo, La Gazzetta dello Sport ha fatto così chiarezza sulla situazione in attesa del meeting odierno. Ecco tutti gli scenari sul tavolo di Big Rom e del club inglese. “Magari Tuchel gli perdonerà pure le scuse ai tifosi nerazzurri, il rimpianto di Milano e dell’Italia, la speranza un giorno di tornare all’Inter, ma mettere in discussione le sue scelte così in pubblico non deve essergli piaciuto. Il tedesco si trova ora a gestire un giocatore da 12 milioni netti all’anno di ingaggio e da 115 milioni di cartellino, poco soddisfatto, per usare un eufemismo, della situazione".
"E ora che succederà? A Londra è dato in arrivo anche l’agente di Romelu Federico Pastorello per cercare di ricomporre la questione. L’ipotesi di un addio a gennaio è difficilissima se non impossibile, più fattibile in estate. Ma verso quale direzione? Il Tottenham di Conte, che l’altro ieri ha svicolato di fronte alla domanda su Lukaku - «gli sono molto legato ma non parlo di giocatori di altri club» -? In questo modo, fra l’altro, lascerebbe alla Juve l’assalto su Vlahovic. Chiaro che gli Spurs dovrebbero prima cedere Kane al City di Guardiola. Discorso, quello su Lukaku, fra l’altro ambientalmente complicato data la rivalità accesa e tutta londinese fra Chelsea e Tottenham.
Fuori dalla Premier è dura che qualcuno si possa permettere un esborso come quello per Lukaku dell’estate scorsa. Né al momento appare proponibile un prestito dal lato del Chelsea: non si vede perché dovrebbe favorire una concorrente in patria. Tanto meno dal lato dell’Inter - il sogno di Lukaku - poiché il ritorno a Milano di Big Rom adesso non è all’ordine del giorno: intanto per evidenti motivi economici (anche soltanto pagargli mezzo ingaggio fino a giugno è una bella cifra, 12 milioni al lordo circa), e poi perché andrebbe a sconvolgere i difficili equilibri dello spogliatoio milanese ricomposti da Simone Inzaghi dopo la sua partenza. Anche l’amministratore delegato Beppe Marotta ha fatto capire che non è aria. Che succederà? Oggi ne sapremo di più”, si legge.
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