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"E siamo a martedì. Ovviamente scoppia il caos. Perché l’Inter non ci sta a perdere il primo derby d’Italia stagionale. Di mercato, ma sempre derby è. E allora « offriremo anche un euro in più della Juve » è la linea del club nerazzurro. Che pensa alle promesse di Lukaku e non alla sua volontà manifestata alla Juve da tempo. Marotta e i suoi cominciano a ritentare l’assalto e mercoledì, mentre il Chelsea dà i cinque giorni di permesso a Lukaku, mette su un’offerta che arriva a quota 35. Per Boehly è bassina. E nel frattempo si allontana l’ipotesi di vedere Vlahovic a Stamford Bridge . La sostanza, però, per la Juve non cambia: 75 milioni entrano per il serbo, 40 escono per Lukaku".
"Passano le ore, aumentano le voci, la storia si fa vibrantella. E, arrivando a giovedì, aumentano i nostri dettagli: la Juve parlava da marzo con Ledure, particolare di non poco conto perché significa che c’è stato un corteggiamento lungo e ben studiato. Nel frattempo buone notizie, sembra, dal Psg: magari vende Mbappé al Real e libera l’altro posto, comunque buono per Vlahovic. Ma ancora nulla. Venerdì il Chelsea comincia a far capire che Lukaku si può avere anche a 40. E allora palla all’Inter, che però pensa di non fare un passo in più rispetto ai 30 più 5 di bonus perché con l’ingaggio sfiorerebbe già i 70 milioni di investimento e oltre non può spingersi. Ma proprio mentre il Chelsea apre e i nerazzurri immaginano di aumentare la quota, Lukaku sparisce. Fino a quando la Juve, nella notte tra venerdì e ieri, resta sola: Lukaku ha chiamato l’Inter, una serie di finte scuse, i toni che crescono e la rottura. Al Chelsea viene comunicato che il giocatore non interessa più".
(Corriere dello Sport)
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