In una lunga intervista esclusiva alla BBCRomelu Lukaku ha parlato di queste prime settimane all'Inter ma ha anche risposto a Gary Neville, che lo aveva accusato di poca professionalità e di essere sovrappeso:
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Lukaku: “L’Inter per me una consacrazione, Conte motiva davvero. Sanchez può aggiungere…”
Il belga si racconta in una lunga intervista alla BBC
"Non può mettere in dubbio la mia professionalità, vivo per questo sport. Sono sempre a casa. Faccio di tutto per migliorare," ha detto Lukaku ribattendo all'ex gloria del Manchester United.
"Neville può parlare della mia forma fisica ma non dovrebbe mai direbbe nulla sulla mia professionalità o che non lavoro abbastanza duramente. È qualcosa che non può dire. Tutti gli allenatori che ho avuto hanno detto la stessa cosa di me.
"Cosa ha detto Solskjaer quando ci allenavamo? Che ha detto, che lavoro sempre duramente, e faccio sempre del mio meglio provando a migliorarmi. Lo stesso hanno detto José Mourinho e Roberto Martinez. Ora lo dirà Antonio Conte.
"Lo scorso anno non è stato buono, capita nel calcio. Devi solamente andare avanti. Non starò qui seduto a reagire nella maniera sbagliata
"Siamo uomini adulti. Lui [ Gary Neville] è un opinionista, è pagato per dire questo tipo di cose, io sono pagato per giocare a calcio. Voglio solo fare il mio meglio per l'Inter, questo è quanto.
"Di me stesso dico che sono uno studente del gioco [del calcio], provo a vedere quante più partite posso. L'aspetto tattico è stata la cosa più importante che ho dovuto migliorare, ho 26 anni, voglio migliorare diversi aspetti del mio gioco".
Gli idoli del bambino Lukaku erano tutti interisti:
"Quando ero ragazzino in Italia c'erano Ronaldo, Adriano, Zlatan Ibrahimovic. Erano i tre giocatori che ammiravo da bambino, per me era veramente interessante."
"Mio fratello gioca qui [ in Italia]. Giocare all'Inter per me è una consacrazione. È un club con una grande storia. Hanno fame e vogliono miglioare e fare bene. Ero a un punto dovevo avevo bisogno di una nuova sfida, questa è venuta nel momento giusto."
A Lukaku poi è stato chiesto cosa non è andato bene al Manchester United:
"Non lo so. Non guardo indietro, se guardo indietro vedo solo che ho battuto ogni pronostico.
"Venendo da dove vengo, crescere nel modo in cui sono cresciuto, penso di aver battuto i pronostici. Nessuno pensava che avrei fatto tutto quello che ho fatto come calciatore professionista, solo io e la mia famiglia.
"Sono grato per l'esperienza al Manchester United, non è stata buona perché non abbiamo vinto e volevo vincere con quel club, ma mi hanno dato un'opportunità.
"Ho avuto modo di giocare per uno dei più grandi club nel mondo, quindi sarò sempre rispettoso verso di loro. Alla fine ho pensato fosse meglio per me andare avanti e provare cose diverse. Auguro loro il meglio per il futuro, ora sono sulla mia strada e sono molto felice in Serie A".
Lukaku ha affermato in una recente intervista che lui, Pogba e Alexis Sanchez - che ha ritrovato ora anche all'Inter - erano i capri espiatori nei periodi negativi al Manchester United, tornando sulla questione ha detto:
"Era quello che sentivo in quei momenti, se si riguardano le situazioni non mi sbagliavo. Per quanto mi riguarda io dico sempre la verità, quello che penso lo dico. È quello che sentivo e l'ho detto".
Il belga rivela un rapporto molto onesto con l'allenatore dei Red Devils Ole Gunnar Solskjaer, motivo per cui nutrirà sempre un grande rispetto per lui:
"Ma non posso sempre guardare indietro e dire è accaduto questo e questo e che Ole non fosse l'allenatore giusto per me. Non posso farlo. Ole ed io abbiamo provato a lavorare insieme ma a un certo punto ho dovuto essere onesto con lui. Anche lui è stato onesto con me. Abbiamo trovato un accordo, volevo andare, ha capito perché volevo andare.
"Sarò sempre grato a lui per questo, abbiamo parlato da uomo a uomo, gli ho detto come mi sentivo e ha capito. Avrà sempre il massimo rispetto da me e la massima protezione".
Anche Sanchez ha fatto lo stesso percorso, dal Manchester United all'Inter:
"È un buon trasferimento per Sanchez, ha giocato già in questo campionato, la gente qui lo conosce. In Premier League ha fatto molto bene quando era all'Arsenal".
Lukaku poi aggiunge riguardo a quello che il cileno potrà dare all'Inter:
"Ha avuto un periodo difficile al Manchester United, venire qui è stata la mossa giusta, in uno spogliatoio buono, dove l'allenatore vuole che i vincenti aiutino davvero lo spogliatoio. Lui farà parte di ciò.
"Lui aggiungerà competitività alla rosa che già abbiamo, ora sta a lui dimostrarlo. Credo davvero che lui farà bene per noi. Siamo qui per aiutarlo. Speriamo possa aggiungere quella scintilla alla nostra squadra".
Parlando dell'ultimo periodo allo United dove Lukaku si allenava a parte ufficialmente per dei problemi fisici, l'attaccante belga rivela che faceva del lavoro specifico con un preparatore atletico:
"Mi allenavo da solo nelle ultime due settimane al Manchester United con uno dei preparatori atletici. Da Singapore finché non mi sono trasferito qui praticamente correvo e non mi allenavo sul campo, quando sono arrivato qui mi hanno chiesto cosa avevo fatto e non avevo fatto nessun allenamento in gruppo, solo corsa, quindi abbiamo continuato a correre. Mi hanno fatto fare allenamento in gruppo e abbiamo fatto delle amichevoli e basta".
Lukaku poi parla del lavoro svolto dal suo arrivo all'Inter:
"Quando sono arrivato i primi quattro giorni ci siamo concentrati sull'aspetto fisico, entrare in forma al meglio per la prima partita, fare un sacco di lavoro fisico e adattarsi tatticamente a quello che Conte vuole sul campo
"Il suo modo di giocare richiede un sacco di pressing e l'essere nelle posizioni giusto. Devi stare attento e all'erta in allenamento," dice Lukaku, che interpellato su un eventuale guaio fisico che lo ha bloccato negli ultimi tempi allo United risponde: "no," negando di fatto i lievi infortuni per cui il club lo teneva fuori da allenamenti di gruppo e amichevoli. Lukaku ammette anche di non sapere come mai il Manchester ha parlato di questi problemi fisici.
Lukaku e Conte si rincorrevano da tempo, la stima è sempre stata reciproca da quando lui giocava all'Everton e il mister nerazzurro allenava la Juve prima di diventare CT dell'Italia:
"Lui non ha potuto prendermi quando era alla Juve e al Chelsea ma adesso era il momento giusto e anche la circostanza giusta per me
"Volevo scoprire qualcos'altro, [volevo] una nuova sfida e [volevo] giocare per un club che è affamato e ambizioso di fare le cose giuste, con l'allenatore giusto che abbiamo adesso.
"Penso che dobbiamo lavorare duro giorno per giorno per raggiungere il nostro scopo finale. Stiamo facendo i passi giusti per migliorare".
Riguardo a Conte, Lukaku ha detto:
"Fuori dal campo è un uomo piacevole, qualcuno che ti motiva davvero, anche quando lavori duramente sul campo. È molto bravo e tutti stanno lavorando duramente"
( BBC)
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